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Italcementi partner del progetto UE per sviluppare nuovi materiali

Italcementi partner del progetto UE per sviluppare nuovi materiali. Tra gli obiettivi, sviluppare le potenzialità del cemento fotocatalitico “mangiasmog” recentemente candidato all’oscar dell’innovazione europeo

La ricerca italiana in prima fila nella rivoluzione del grafene.

L’azienda è capofila di un progetto di ricerca che coinvolge l’Università di Bologna e due centri di ricerca internazionali – Tra gli obiettivi, sviluppare le potenzialità del cemento fotocatalitico “mangiasmog” recentemente candidato all’oscar dell’innovazione dell’European Patent Office


La ricerca italiana diventa protagonista nella rivoluzione del grafene, il nuovo materiale che promette di portare novità di grande portata nel campo dei materiali in molti settori. Italcementi è stata infatti selezionata per entrare a far parte del Consorzio Graphene – Graphene Flagship Project -, una delle più importanti iniziative di ricerca mai avviate in Europa sullo sviluppo di nuove tecnologie legate ai materiali: un progetto di innovazione senza precedenti, che prevede dieci anni di ricerca e un finanziamento complessivo di un miliardo di euro. L’obiettivo è quello di sviluppare appieno le potenzialità del grafene e di altri materiali bidimensionali di recente scoperta, favorendo la crescita di nuove tecnologie in grado di rivoluzionare molteplici settori industriali e generare sviluppo economico con la creazione di nuovi posti di lavoro in Europa.


La scelta dell’UE dopo un’accurata selezione
L’ammissione al Consorzio è il frutto di un’accurata selezione delle proposte pervenute e valutate da esperti di fama mondiale, per la maggior parte accademici. L’Italia, con 16 nuovi partners, acquisisce una presenza nel Consorzio uguale a quella della Germania (ora entrambe a 23 partner), seguita da Spagna (18), Regno Unito (17) e Francia (13), a conferma dell’interesse elevato per questo nuovo materiale.

In particolare, Italcementi sarà capofila e coordinatore del progetto Cemphene, che mira a sviluppare ulteriormente i cementi fotocatalitici mangiasmog di cui detiene il brevetto, commercialmente noti con il brand “i.active”. Con il grafene si punta ad aumentare l’efficacia del principio fotocatalitico e a estenderne la sensibilità in condizioni di scarsa illuminazione.
«A pochi giorni dalla nomination agli European Inventor Award, l’Oscar dell’innovazione promosso dall’European Patent Office che ha visto Italcementi salire sul podio a Berlino, arriva questo nuovo importante riconoscimento, a conferma della qualità della ricerca italiana in un segmento come quello dei materiali da costruzioni. Il cemento che si dimostra sempre più un materiale in grado di offire nuove performance, anche dal punto di vista ambientale», afferma Enrico Borgarello, direttore Ricerca e Innovazione di Italcementi.

A Italcementi il coordinamento di un progetto internazionale
Coordinate in i.lab, il centro ricerca e innovazione di Italcementi a Bergamo a cui fa capo il progetto, le attività di ricerca sul materiale saranno condotte nel laboratorio Italcementi di Brindisi e vedranno impegnati il Dipartimento di Chimica “G.Ciamician’ dell’Università di Bologna, centro di eccellenza chimica in Europa con oltre 200 pubblicazioni scientifiche ogni anno sulle più prestigiose riviste del settore; il Technion - Israel Institute of Technology (TRDF), Dipartimento di Scienza dei materiali e Ingegneria, riconosciuto tra le Università tecnologiche all’avanguardia e dotato di un centro di microscopia elettronica di valore mondiale; l’Eindhoven University of Technology (TU/e), Laboratorio materiali e delle Interfacce Chimiche, eccellenza nello studio di materiali ibridi e nanocompositi con indagini 2D e 3D di assoluto valore.

Il grafene, materiale dalle proprietà uniche
Si devono ad Andre Geim e Konstantin Novoselov, premi Nobel per la fisica nel 2010, le scoperte che hanno permesso di arrivare al grafene, il materiale che vanta proprietà uniche nel condurre energia e calore, che è leggerissimo e ha eccezionale resistenza meccanica superiore a quella dell’acciaio.
Gli utilizzi possibili sono molteplici e non a caso i temi di sviluppo della ricerca europea coprono 11 aree scientifico/tecnologiche che spaziano dall’elettronica all’energia, dai materiali ai nanocompositi, dalla sensoristica all’optoelettronica ai materiali per le costruzioni, come il cemento.

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