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L’Italia al RIBA International Prize 2018: AP House di Gardini Gibertini Architetti

Visitiamo un'accogliente country house dai muri in pietra e cemento facciavista?

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Tra i 62 edifici selezionati per la seconda edizione del riconoscimento promosso dal Royal Institute of British Architects l’Italia è presente con i progetti di Renzo Piano Workshop Buildings, Stefano Boeri Architects e GGA Gardini Gibertini Architetti. RIBA International List 2018

Decisamente una piacevole sorpresa riscontrare la presenza di GGA,  uno studio diciamo alternativo rispetto alle solite Archistar selezionate ai concorsi internazionali.

Il progetto in lizza, denominato AP House, è in pratica una country house immersa nella campagna marchigiana pensata per ospitare le vacanze di un giovane uomo d’affari straniero e relativa famiglia e amici. 
L’edificio, costituito da tre corpi apparentemente indipendenti,  reinterpreta in chiave assolutamente contemporanea il genius loci di questo splendido angolo di Belpaese dove si incontrano spesso piccoli borghi o come in questo caso case coloniche costituite da pochi edifici isolati.

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 planimetria

 

AP House: il progetto 

“AP House” testimonia la rinascita di un antico borgo rurale collocato sulla sommità di una delle colline più alte e di maggior pregio paesaggistico dell’intero urbinate. 
Il nuovo sistema di edifici sorge sui resti di un’antica volumetria risalente all’ età comunale. 

Collegate tra loro a livello ipogeo, le strutture giacciono su di una piattaforma di cemento rosso (38x20mt) dominando il paesaggio circostante. 

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Il nucleo delle case, che costituisce un’unica unità abitativa, ristabilendo un dialogo diretto ed empatico tra le nuove costruzioni e la stratificazione storica del paesaggio, restituisce un ruolo di centralità al luogo. 

Gli edifici, nel loro guscio lapideo privo di superfetazioni quali gronde o pluviali e nelle loro misurate proporzioni, si offrono al paesaggio come manufatti puri, discreti e silenziosi recuperando la propria identità ed appartenenza culturale alla matrice rurale del luogo. 

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Il progetto, se nel suo rigore compositivo e volumetrico interpreta fedelmente i temi formali tipici della tradizione marchigiana, all’interno, nel trattamento dei materiali, nel disegno della pianta e nell’arredo, vuole rivendicare la sua spiccata contemporaneità. 

La struttura perimetrale in cemento armato trattata faccia a vista, svuota lo spazio alla luce e libera il volume interno da qualsiasi altro elemento portante. 

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Il ricco programma funzionale è organizzato su tre livelli. 
Al fine di evitare la sosta e la vista di qualsiasi mezzo di trasporto al piano del giardino, l’accesso principale alla villa avviene al piano interrato dal grande garage. 

Nell’ interrato, oltre alle aree tecniche ed impiantistiche è collocata una sala cinema, una galleria espositiva di collegamento tra edificio principale e dependance e ed una palestra con annessa SPA.

Dal livello inferiore, le scale conducono direttamente al cuore dell’edificio principale ove si apre la maestosa vista sullo scenario collinare e sull’ area esterna della piscina.

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Il piano terra, completamente proiettato verso l’esterno non ha soluzione di continuità con il giardino: è lo spazio del soggiorno, della zona pranzo, dello studio e della cucina.

Il piano primo, organizzato intorno ad un ampio ballatoio, accoglie l’appartamento patronale e due camere matrimoniali con i rispettivi bagni.
Il progetto di arredo, interamente disegnato dallo studio GGA e realizzato in legno di noce naturale, qualifica ed ordina ogni ambiente, celando al suo interno ogni spazio di servizio ed ogni componente impiantistica e tecnologica.

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La dependance, con il suo frame ligneo perimetrale, è memoria del fienile.
Un terzo edificio, di servizio al giardino, è posto sulla sommità di una piccola collina artificiale; nel suo interrato è collocatoun deposito mentre al piano terra una cucina con barbecue. 

Questa parte del giardino, con la sua geometria disallineata tracciata da erba e Corten, vuole introdurre un elemento di rottura e discontinuità nell'ortogonalità dell'impianto generale del verde.

L’approvvigionamento energetico della casa, solo elettrico, è garantito da un estesa sistema fotovoltaico integrato e nascosto nel giardino della proprietà.

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AP HOUSE URBINO 
Sup. Property: 13 ha
Sup. Project: 1080 sqm
Client: Private
February 2014:start of the project
June 2017:completed

CREDITS
Design:
GGA GARDINI GIBERTINI ARCHITETTI
Landscape: Design GGA GARDINI GIBERTINI ARCHITETTI
Collaborators: ARCH. ANDREA BIT, ARCH. CARLOTTA MICHELI
Structures: ING. LORENZO SILVAGNI
MEP: STUDIO SILVAGNI & ZACCAGNI, ING. ALESSANDRO GAZZONI, IET IMPIANTI, REGINI TERMOIDRAULICA
Ligthing: ROSSIBIANCHI LIGHTING DESIGN
General Contractors: BBF COSTRUZIONI
SUPPLIERS:
RIVA1920
AGAPE
VIABIZZUNO
FACE S.R.L.
MANOLOBAGNI
ONDA BLU PISCINE
PLH
Photographer: EZIO MANCIUCCA

Alice Gardini (1970) 
Si laurea in Architettura nel 1996 a Firenze. Dal 1997 si occupa di progettazione urbana, architettonica e design.
Dopo la laurea consegue il Master in “progettazione esecutiva”  alla Oikos University di Bologna e nel 2001 il Master in “progettazione dello spazio pubblico MASP” alla Celsius di Lucca di cui è tutor nelle edizioni successive. 
Dal 2005 è partner di GGA gardini gibertini architetti nella sede di Rimini, parallelamente all’ attività didattica presso l’Università di Genova, ove nel 2008 conclude il Dottorato di Ricerca in “progettazione dell’architettura”. 
Dal 2012 è docente a contratto all’ Università di Ferrara.

Nicola Gibertini (1970)
Formatosi tra Milano e Barcellona (ETSAB), si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1999. 
Dal 2001, si occupa di progettazione architettonica, urbana e design, parallelamente all’attività didattica e di ricerca. 
Nel 2004 consegue il Master in “Progetto dello spazio pubblico” -MASP- alla Celsius di Lucca.