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Siamo un Paese senza memoria, cultura … e futuro

Non ci sono investimenti in infrastrutture nei programmi di governo per le prossime elezioni

Pochi giorni fa Donald Trump ha svelato alla Casa Bianca, davanti ad una platea di sindaci e governatori, il piano per rinnovare le "fatiscenti" infrastrutture del Paese. Il presidente mette sul piatto 200 miliardi di fondi federali, che dovrebbero stimolare almeno 1.500 miliardi di investimenti in 10 anni, alimentati da privati e governi locali e statali.  Perchè questo, perchè Trump ritiene le infrastrutture il volano necessario per spingere la crescita economica del Paese e creare posti di lavoro: "Costruiremo splendide nuove strade, ponti, autostrade e vie d'acqua in tutto il nostro Paese. E lo faremo con il cuore americano, con mani americane e con il coraggio americano” (e speriamo un po' di cemento italiano).

Fra qualche giorno si vota. nessun partito italiano ha messo nel programma il tema della riqualificazione delle città, della costruzione degli edifici che mancano, del potenziamento di ferrovie e porti, che un rapporto internazionale evidenzia come punto dolente delle nostre infrastrutture, della manutenzione delle infrastrutture esistenti.

Per esempio, Pietro Grasso, di Liberi e Uguali, “Stop alle grandi opere”, per Matteo Salvini della Lega “il nostro territorio è già troppo cementificato”, per Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle “Nel nostro programma abbiamo un principio che è il nostro faro: consumo di suolo zero”. Silenzio dagli altri … non ci sono punti in programma! 

La posizione comune dei candidati alle prossime politiche è uno dei tanti segni dell’imbarbarimento culturale del nostro Paese, e di chi lo governa, e di chi lo vuole governare.

Nel mondo gli investimenti in infrastrutture materiali e immateriali saranno sempre più l’elemento di stacco tra chi governerà l’evoluzione industriale e sociale e chi la subirà.

La possibilità di produrre con tasse minori, costo del lavoro e dell’energia più basso, e normative sulla sicurezza e sull’ambiente più blande sposterà la produzione dei prodotti di massa verso alcuni paesi. Le reti tecnologiche, la qualifica del personale (e non solo dei colletti bianchi), le infrastrutture saranno invece gli elementi di richiamo per la produzione di beni e servizi di alto livello.

In mezzo ci sarà chi governerà i punti chiave del commercio.

L’Italia per la sua collocazione e conformazione ha sempre goduto della sua capacità di essere punto chiave del commercio mondiale. Ecco perchè il deficit del nostro Paese in infrastrutture, materiali e immateriali, è un problema enorme. L’allargamento del canale di Panama, in cui gli Italiani sono stati protagonisti, porta alla nascita di un nuovo commercio marittimo mondiale. Servono, non serviranno, porti più capienti, più automatizzati, più connessi. E quindi Ferrovie e Strade più efficienti, in cui il traffico merci possa addirittura essere staccato dal traffico delle persone. Nel “black Friday 2017”, l’11 novembre, Alibaba ha fatturato oltre 25 miliardi di dollari. Si tratta di merce che viaggia.

Il nostro Paese lo ha sempre saputo e lo ha messo a frutto.

Sto leggendo un bellissimo libro, dedicato alla storia della costruzione della Cattedrale di Milano: “Nascita di una cattedrale: 1386 - 1418: la fondazione del Duomo di Milano”. Il prof. Paolo Grillo è molto attento a descrivere tutti gli aspetti economici. E quali sono stati i maggiori investimenti fatti dagli oculati gestori della “fabbrica del duomo”? la realizzazione delle vie d’acqua per fare giungere i massi di marmo fino a Milano. Era chiaro che il trasporto rappresentava l’argomento critico per la realizzazione dell’opera.

ANDREA-DARI---INGENIO-002.jpgDopo circa 7 secoli ci accorgiamo che la campagna politica viene costruita ormai solo sulla forza di diffusione delle singole notizie sui social - quindi regali, regali e .... regali - piuttosto che sulla valutazione delle strategie che devono essere avviate per mantenere la competitività del Paese. I nostri politici fanno le manifestazioni anti-inciuccio, si fanno fregare i soldi dai fidanzati, hanno i figli che armeggiano nei rifiuti, manifestano per salvare gli ulivi e bloccare il passaggio dei gasdotti, candidano una toscana a Bolzano e una campana a Bologna, votano i sistemi elettorali con i paracaduti ... a Breve Draghi lascerà la poltrona di Governatore della BCE, i tassi aumenteranno, il debito pubblico oggi al 140% del nostro PIL esploderà ...

siamo un Paese senza futuro. Forse.

Andrea Dari