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Il valore della riqualificazione sismica: solo nella Marca il sisma bonus vale dieci miliardi di euro

Nel trevigiano fatti i conti: la riqualificazione

Il sisma bonus vale 10 miliardi nella Marca, anzi di più

SISMICA---TERREMOTO---EARTHQUAKE---SISMA---ISOLATORI-SISMICI---MAPPE-SISMICHE-ITALIA---INGENIO-002.jpgLa cifra è importante, anzi impressionante: dieci miliardi di euro. Cifre che si riferiscono alle 294 mila abitazioni presenti sul territorio provinciale di età superiore ai 30 anni, con i loro 32 milioni di metri quadri da riqualificare. E dai circa 10 miliardi calcolati dalla CNA è escluso il non residenziale, quindi il valore economico della partita è ancora più alto considerando anche gli immobili adibiti a uso produttivo, commerciale e direzionale. 

Sono i dati emersi dal convegno “Difendiamo i nostri immobili, la nostra storia, il nostro futuro”, che si è tenuto a Vittorio Veneto per illustrare alle imprese, ai professionisti e ai cittadini la grande opportunità offerta dal potenziamento del sisma bonus avvenuto con la legge di stabilità 2018. Una misura diventata quasi strutturale avendo durata fino al 31 dicembre 2021.

L’iniziativa, a cui hanno partecipato circa 200 persone, è stata organizzata da CNA territoriale di Treviso e CNA Vittorio Veneto con la Canova Cooperativa Artigiana di Garanzia della Marca Trevigiana, il confidi della CNA, e patrocinata dalla Camera di Commercio Treviso-Belluno, da Edilcassa Veneto, dall’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della provincia di Treviso, dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Treviso, dal Collegio dei Geometri e Geometri laureati della provincia di Treviso, dalla Città di Vittorio Veneto e dall’Unione Montana delle Prealpi Trevigiane. 

Un territorio a rischio sismico

Nella Marca Trevigiana la metà dei comuni è considerata a rischio sismico 2, zona dove possono verificarsi forti terremoti. 

Prendere consapevolezza del problema è parte di quella «rivoluzione culturale» di cui ha parlato l’ing. Francesco Marinelli, consulente per l’edilizia sostenibile di CNA Veneto, presentando una serie di interventi che, per non invasività, sono fattibili nella maggior parte degli immobili e a costi contenuti. Ha senso del resto riqualificare dal punto di vista energetico gli immobili tramite gli eco-bonus se non sono antisismici e quindi a rischio crollo o danneggiamento grave in caso di terremoto? È stata una delle domande poste dal relatore.

Ma se non si hanno risorse per l’investimento iniziale per quanto possa essere contenuto? Oggi molti istituti di credito finanziano gli interventi. 

Il finanziamento degli interventi di riqualificazione

Durante il convegno, è stata presentata dal dott. Massimo Teruzzi, direttore area retail di Intesa Sanpaolo direzione regionale Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino Alto-Adige, e da Rudy Bortoluzzi, direttore del Consorzio Fidi Canova, la convenzione tra i due enti  per accompagnare le imprese alla messa in sicurezza degli immobili strumentali. Per raccogliere l’opportunità offerta dal sisma bonus, che restituisce al contribuente fino all’80 per cento della spesa per ridurre la classe sismica del proprio immobile, serve unità di intenti tra gli attori economici ed istituzionali del territorio. Per questo, il presidente di CNA territoriale di Treviso ha lanciato un Tavolo di coordinamento tra i soggetti in gioco: le imprese dell’edilizia, 12 mila circa nel nostro territorio con 25 mila maestranze; gli oltre 6 mila professionisti tra ingegneri, architetti, geometri; le associazioni di categoria, l’Associazione dei Comuni della Marca Trevigiana, i Comuni, le banche.

«Il sisma bonus rappresenta l’opportunità per un new deal dell’economia trevigiana – ha affermato il presidente Alfonso Lorenzetto -. Cogliere questa opportunità significa far fare un salto di qualità al nostro territorio in termini di competitività, di valore, di vivibilità. Il nostro appello è che tutti i soggetti che, a diverso titolo, si occupano di edilizia continuino a promuovere iniziative comuni come questa per sensibilizzare la popolazione e le imprese a investire nella sicurezza». 

Di grande spessore gli interventi di tutti i relatori, tra cui quelli di Sandro Stefano, ingegnere, componente della commissione strutture dell’Ordine degli Ingegneri di Treviso, Marco Boscolo Bielo, architetto, membro del comitato di redazione di Quaderni di Legislazione Tecnica, e Filippo Baratto, geologo, consulente per il piano di microzonazione sismica del Comune di Vittorio Veneto, moderati da Gianluigi Brun, presidente del collegio sindacale della Canova e direttore del centro servizi fiscale della CNA di Vittorio Veneto. Presente anche Mariarosa Barazza, presidente dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana, che ha sottolineato l’importanza del ruolo dei Comuni nella sensibilizzazione della cittadinanza e dell’Associazione che preside nell’avviare percorsi di formazione per il personale degli enti locali.

Per maggiori informazioni ecco il link al sito Treviso Today che ha dato la notizia