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Stampa 3D: con 4.000 dollari e sole 24 ore si costruisce una casa, forse ...

Un commento sull'ultima soluzione presentata negli USA di stampa a 3D

La tecnologia della stampa 3D continua a correre, avvicinandosi sempre di più al cosiddetto “punto di rottura”, ovvero momento in cui la tecnologia sarà sufficientemente industrializzata per poter essere alternativa a un metodo tradizionale.

Nel mondo si stanno sperimentando, anche in scala 1 a 1, le diverse tecnologie e sono numerose  le soluzioni già realizzate: ponti pedonali, edifici, … Il nuovo approccio agli edifici stampati in 3D è davvero qualcosa di sensazionale e consente di ottenere un risparmio davvero considerevole a fronte di una struttura solida ed immediatamente abitabile.

La casa stampata in 3D di ICON

STAMPA-3D-ICON.jpgLa startup Icon promette di rompere le regole del convenzionale portando a soluzioni convenienti e sicure: secondo Icon i materiali impiegati sarebbero ampiamente testati e rispetterebbero i più alti standard di sicurezza e comfort. 

La realizzazione del progetto con questa enorme stampante 3D chiamata Vulcan, garantirebbe inoltre 2 altri enormi vantaggi: il primo è che si producono zero scarti, mentre il secondo riguarda le condizioni in cui è possibile realizzare queste costruzioni. Sempre secondo Icon, sarebbe possibile realizzare questo tipo di case in condizioni di accesso limitato all'acqua e alla corrente. Il che ne fa una soluzione perfetta per i paesi emergenti e per le zone disagiate. 

Icon stima che i costi medi per un edificio standard da 75mq possano essere dell’ordine dei $4.000 senza disagi di sorta per quanto riguarda rumori molesti, smaltimento rifiuti industriali e permessi edilizi. Grazie all’utilizzo della stampante Vulcan i costi vengono ampiamente ottimizzati e si è in grado di costruire piccoli appartamenti fino a 75 metri quadrati in pochissimo tempo (contro gli 80 metri quadrati delle abitazioni tipiche americane).

Jason Ballard, uno dei fondatori della startup, ha dichiarato infatti che: “è molto più economica di una casa americana convenzionale” 

Ecco il VIDEO che presenta la soluzione di ICON

Possiamo stampare 3D una casa in Italia ?

Attenzione, in Italia, le costruzioni devono rispettare delle norme, e per questo tipo di applicazione non esistono al momento riferimenti normativi e di calcolo specifici. Per il calcolo si potrebbe considerare questi sistemi come fossero delle murature, e prevedere di farle lavorare solo a compressione. Ma non è detto che gli uffici del Genio ne approvino il progetto e potrebbe essere richiesto un passaggio al Consiglio Superiore dei LLPP.

A livello internazionale un gruppo RILEM, di cui fa parte il Prof. Domenico Asprone della Federico II, si sta occupando di definire uno standard sull’argomento.

Anche dal punto di vista termico la soluzione si presta a qualche dubbio. Le due superfici interne ed esterne sono infatti collegate da un “zig zag” di calcestruzzo senza soluzione di continuità: esiste quindi un problema di ponti termici. I 4.000 euro ipotizzati quindi dovrebbe aumentare per la necessaria presenza di un cappotto termico. Poi nei 4 euro sono considerate anche le fondazioni ? anche gli impianti ? e come si comportano in relazione al problema dell'acqua ?

Inoltre nella pubblicazione che abbiamo trovato non si parla ne del problema del ritiro che del “fluage” o “Creep”. In genere questo materiale ritira poco, però non abbiamo indicazioni.

Interessante la soluzione, ma non abbiamo ancora elementi per comprenderne la reale industrializzazione. Peraltro più che un 3D si sembra un 2D e mezzo, in quanto dal filmato non capiamo come si realizzino i solai. 

Di certo occorre evitare che la "socializzazione" della comunicazione oggi ci porti a considerare ogni soluzione senza la dovuta accortezza del professionista tecnico. Perchè questi messaggi potrebbero portare la collettività a banalizzare il tema delle costruzioni e illudersi sui costi.