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Tra Informazione e Decisione: Note Introduttive al Progetto di Norma UNI 11337-8

Il progetto di norma UNI 11337-8 cerca di mettere in relazione lo (Infrastructure & Building) Information Modeling e il (Construction) Project Management.

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Il progetto di norma UNI 11337-8 tratta del rapporto che intercorre tra la Informazione e la Decisione, cercando, dunque, di mettere in relazione lo (Infrastructure & Building) Information Modeling e il (Construction) Project Management.

L'assunto di base che determina la popolarità odierna dell'Information Modeling è che un sistema efficiente di Gestione dell'Informazione, essendo fondato sullo Scambio, generi un Ambiente Collaborativo, rendendo più efficace la Gestione delle Decisione, il (Construction) Project Management, e, che di conseguenza, aumenti la scarsa Produttività del Comparto, imputabile, in misura rilevante, alla disponibilità di dati inaffidabili, incompleti e/o parziali.

Il termine «scambio», in verità, in luogo della «trasmissione» evoca, inoltre, una transazione bidirezionale, anziché una consegna impositiva monodirezionale, facendo intendere che vi sia una volontà reciproca di intendersi tra le parti in causa.
La digitalizzazione è, così, assunta in molti ambiti come il fattore che permetta di ridurre i tempi di realizzazione di una attività (dal rilascio di un titolo edilizio abilitativo al completamento dei lavori) e, al contempo, che ne consenta un incremento qualitativo (dalla ottimizzazione multi-criteriale di una scelta progettuale di una facciata continua al corretto posizionamento delle riservazioni in un cassero).

In buona sostanza, la gestione informativa agirebbe come facilitatore entro un eco-sistema in cui la gestione decisionale funga da dispositivo per l'Integrazione tra i soggetti coinvolti.
La speranza che è insita in molti osservatori, d'altronde, è che la gestione basata sulla modellazione informativa permetta di ottenere le condizioni poc'anzi illustrate a prescindere dai quadri contrattuali, anche in presenza di una assoluta distinzione tra i soggetti professionali  o imprenditoriali e le fasi temporali, proprio perché si ritiene che gli strumenti e il modo in cui possano essere utilizzati costringa implicitamente ad atteggiamenti collaborativi.

D'altronde, la sensazione è che la Gestione delle Informazioni spesso immagini di ergersi a protagonista escludendosi da ogni assunzione di responsabilità sulla Gestione delle Decisioni: se così fosse, si creerebbero aspettative eccessive per un fenomeno di relativa modestìa, per quanto la Computazionalità consenta senz'altro un incremento di Produttività (dalla drastica riduzione della generazione del computo metrico alla sostituzione dell'operatore umano con un automa supportato da algoritmi).
Occorre notare che, peraltro, alcuni Dati determinino e veicolino effettivamente le Decisioni, mentre altri vi contribuiscano in misura assai inferiore.

È ovvio, tuttavia, che Collaborazione e Integrazione, intrinseche a Information & Project Management non discendono implicitamente dai metodi e dalle tecnologie, ma sono fortemente condizionate da sistemi di convenienze reciproche garantiti contrattualmente e realizzabili organizzativamente.
Il che appare piuttosto problematico in un contesto nazionale come quello italiano in cui il (Construction) Project Management non ha mai goduto di diritto di cittadinanza (solo ora, ad esempio, l'acronimo elementare WBS è sulla bocca di tutti) e nel quale l'opacità dei dati e l'incompletezza delle informazioni, oltre che la loro distribuzione asimmetrica, sono sempre state pietre miliari di un approccio distintivo, antagonistico e conflittuale.

Il rischio maggiore che un approccio fideistico all'Information Modeling implica è il trascurare che esso dia per presupposto non scontato l'evoluzione strategica delle catene di fornitura in senso collaborativo, non riflettendo adeguatamente sulle condizioni per le quali ciò dovrebbe verificarsi.
Il progetto di norma ha, dunque, tra le altre finalità, quella di cercare di evidenziare che le condizioni ambientali attraverso cui i dati possano prodursi, strutturarsi in informazioni ed essere utilizzabili dall'uomo o dalla macchina in maniera simmetrica, trasparente ed esaustiva, sono soggette a culture settoriali, quadri contrattuali e strutture organizzative specifici.

Il punto è che, a dispetto delle aspettative, l'Information Modeling copre e tratta attualmente in maniera diretta solo una parte delle informazioni necessarie alla formulazione delle richieste del committente, dei contenuti della progettazione e una parte ancor più modesta degli scambi informativi che avvengono nei luoghi produttivi e manutentivi, per quanto l'integrazione tra gli applicativi di modellazione informativi e altri software specialistici sia in fase crescente.
In un certo senso, si potrebbe forse affermare che per quanto nell'ambiente di modellazione informativa si possano configurare tutti gli elementi (le entità), la loro definizione (dal calcolo alla relazione) avvenga spesso al di fuori di essi, in altri ambienti computazionali e numerici, per quanto in dialogo tra loro.

Naturalmente, l'ambito di applicazione della norma riguarda sia il singolo Progetto (Project) che una pluralità di Progetti dotati di un diverso grado di interdipendenza o di correlazione (Programme o Portfolio).
Allo stesso modo, i principî e i contenuti del dettato normativo valgono a prescindere dalla entità del Progetto o del Programma e della sua complessità, benché esso evidentemente possa essere declinato con intensità differenziate e in esso le funzioni richieste possano o meno essere riassunte in un numero minore o maggiore di soggetti.

Si tratta, evidentemente, di due «discipline», quella attinente all'Informazione e quella attinente alla Decisione, che presentano sistematizzazioni e storie assai differenti, ma che entrambe si sono proposte con prepotenza solo recentemente nel contesto nazionale, almeno per quanto concerne i contratti pubblici: basti pensare alla linea guida ANAC sul RUP e al DM 560/2017.

Per quanto attiene all'Information Modeling esso è descritto, a livello nazionale, come sequenza logica e come relativi approfondimenti, in particolare, nelle norme UNI 11337-1, -4, -5 e -6, e lo sarà, a livello internazionale e sovranazionale dalla norma (UNI) ISO EN 19650-2, che prevederà una appendice nazionale di armonizzazione col contesto specifico.

A proposito delle norme della serie ISO EN 19650, è interessante osservare che in esse l'Information Modelling, pur presente nella titolazione, viene, in qualche modo, ridimensionato a favore dell'Information Management, a sottolineare l'influenza della componente di gestione su quella legata alla nozione di rappresentazione, ma, in realtà, è proprio la nozione di Modeling a dover essere enfatizzata in termini di simulazione e di modellizzazione delle strutture dei dati, come intende il progetto normativo UNI.

Tra l'altro, i documenti proposti dalla normativa internazionale introducono, accanto all'Information Modeling e al (Construction) Project Management, il Quality Management, oltreché l'Asset Management: le norme ISO 9001 e ISO 55000, disponibili anche come norme UNI.

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