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Terremoto Sichuan 2008, oltre 70.000 morti da dimenticare

Un commento di Andrea Dari

La notizia parte dal New York Times: la Cina blocca i servizi commemorativo alle vittime del terremoto del Sichuan (LINK)

Secondo la testata il governo cinese, con l’obiettivo di dare evidenza all’opera di ricostruzione post terremoto ha cercato di nascondere le celebrazioni che invece riguardano la commemorazione dei 70.000 morti del devastante sisma - di cui ricorre il decimo anniversario - che colpì la provincia del Sichuan nella Cina sudoccidentale il 12 maggio 2008.

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L'articolo del NYT racconta che la polizia del Sichuan ha cercato di soffocare le commemorazioni non approvate, ovvero quelle che ricordano i morti, e che potrebbero quindi riaccendere domande rabbiose sul perché molti nuovi edifici, incluse le scuole, siano crollati nel terremoto di magnitudo 7,9. Nel frattempo, grande evidenza è stata data alla capacità del governo cinese di ricostruire in tempi brevi edifici ed infrastrutture. 

Il NYT parla di arresti temporanei, finalizzati a boicottare le celebrazioni. Tra questi Wang Yi, un pastore protestante la cui chiesa indipendente ha programmato di tenere un servizio funebre sabato mattina a Chengdu, la capitale provinciale del Sichuan. Il pastore, rilasciato dopo circa 24 ore di detenzione, era stato fermato con l'accusa di "raccogliere liti e provocare guai" per pianificare una preghiera per il decimo anniversario del terremoto Wenchuan. La polizia ha anche portato via dozzine di persone che sono arrivate per il servizio programmato sabato mattina, e hanno usato camion per rimuovere le pubblicazioni appartenenti alla chiesa, indicando che era in corso una mossa più ampia contro la congregazione, nota come Early Covenant Church. Un altro leader della chiesa, Li Yingqiang, è stato formalmente trattenuto per essere interrogato e rilasciato sabato sera, e così  altri sostenitori della chiesa: "Oggi più di 200 fratelli e sorelle sono stati portati via dalla polizia, e tre non sono ancora stati rilasciati", ha detto il pastore Wang in un messaggio telefonico ai membri della sua chiesa. 

Anche i giornalisti stranieri incaricati di occuparsi dell'anniversario hanno lamentato influenze governative.

Ricordiamo che il Sichuan è vasto 485 mila chilometri quadrati ed è la terza provincia più popolata della Cina, con oltre 80 milioni di abitanti.

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Il terremoto di magnitudo 7,9 avvenne alle 14:28 ora locale – mentre bambini e ragazzi si trovavano a scuola e anche gli impiegati erano al lavoro – a una profondità di 19 chilometri. L’epicentro fu nel quartiere di Yingxiu, nella città di Wenchuan, che venne quasi completamente distrutto: si trova a circa 80 chilometri a nord-ovest di Chengdu, una città abitata da 7,6 milioni di persone. Il terremoto fu avvertito fino a Pechino e Shanghai, rispettivamente a 1.500 e 1.700 chilometri di distanza. Nei mesi successivi si verificarono numerose scosse di assestamento, che provocarono ulteriori morti e danni. Le persone morte o disperse per il terremoto sono più di 87 mila: i morti accertati furono circa 70 mila ma ci sono ancora 18 mila dispersi di cui non si sono mai trovate le tracce. I feriti furono oltre 370 mila. Si tratta del terremoto più letale nel paese dal 1976, quando in Tangshan morirono almeno 240 mila persone.

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Un commento di Andrea Dari, editore di INGENIO

Queste notizie, che nessun quotidiano italiano ha ripreso (almeno per mia conoscenza) fanno riflettere.

ANDREA-DARI---INGENIO-002.jpgNegli ultimi 10 anni abbiamo avuto anche in Italia dei terremoti in grado di uccidere e devastare. Ma per la prima volta abbiamo la sensazione che Istituzioni Nazionali e Territoriali si siano resi conto della necessità di prevenire, ovvero di dare una forte spinta al miglioramento sismico degli edifici esistenti. Il SISMABONUS, le nuove NTC, i fondi stanziati per intervenire sulle scuole, il coinvolgimento di soggetti economici per l'acquisto di crediti, ... sono alcuni dei segnali che aspettavamo da tempo. E sul piano normativo stanno arrivando i CIT che consentiranno, finalmente, l'uso di nuove tecnologie. Ma a distanza di due anni ci accorgiamo che la stampa e i media generalisti hanno già smesso di occuparsi di prevenzione sismica e terremoto, di dissesto idrogeologico e messa in sicurezza dei fiumi; e nel corso della campagna elettorale di marzo, così come nella fase post elezioni nessuno ha più parlato di messa in sicurezza del paese.

Abbiamo sentito parlare di redditi di cittadinanza, di flat tax, di abolizione della legge fornero, della buona scuola, ... ma nessuno si è occupato di sicurezza e ammodernamento infrastrutturale del Paese. Anzi, se andiamo sui siti di alcuni dei soggetti "vincitori" vediamo che "costruzioni" fa rima con "cementificazione" e "sicurezza" con "immigrazione". Il MOSE, fermiamolo. Il terzo valico, fermiamolo. La TAV per Genova, fermiamola. La PEDEMONTANA, fermiamola. 

In questo contesto Confindustria tace, i rappresentanti delle professioni tecniche tacciono, e la sensazione è che il prossimo governo per sostenere tutte le promesse (o parte di esse) vada a tagliare proprio su questi punti: ammodernamento delle infrastrutture, messa in sicurezza del patrimoni immobiliare e del territorio. E nessuno parla più dei disperati del Centro Italia che dopo quasi due anni non hanno ancora una sistemazione (a L'Aquila, dopo 4 mesi c'erano alloggi veri).

Speriamo di non ritrovarci in una situazione come quella del Sichuan, in cui sarà vietato parlare di certi argomenti, oppure in una "social-democrazia", in cui le prossime NTC saranno votate tramite Facebook ...