Data Pubblicazione:

Con le nuove Norme Tecniche eliminiamo l'autorizzazione sismica e puntiamo alla prevenzione

Alcune riflessioni del Presidente Massimo Sessa sul tema della salvaguardia delle vite e del patrimonio immobiliare

Una scossa di terremoto relativamente intensa è stata registrata sulle coste di Tropea, in Calabria, sabato 14 luglio alle ore 4:50. L’INGV, l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ha misurato in 4.4 magnitudo ad una profondità di 57 chilometri. L'epicentro è situato nel tratto marittimo compreso tra Tropea e Parghelia, sulle coste del Vibonese. Secondo i controlli del Dipartimento della Protezione Civile non si sono verificati danni a persone o cose, anche se sono state molteplici le chiamate ai centralini di vigili del fuoco e polizia, con i paesi costieri occupati dai turisti in questo periodo.

L’Italia trema, occorre intervenire, occorre prevenire

Si tratta della sedicesima scossa sopra magnitudo 4 a colpire la nostra zona in dodici mesi, 74 se si contano quelli sopra a magnitudo 3.5, 216 sopra magnitudo 3.

Il nostro è un Paese ha alta pericolosità sismica, con un patrimonio immobiliare vetusto.  Per l’Istat, secondo i risultati del censimento 2011 il 53,7% delle abitazioni, pari a circa 16,5 milioni di unità, ha più di 40 anni (essendo stato costruito prima del 1970); un ulteriore 31% è stato edificato nel ventennio successivo (1971-1990) e il 7,4% nel periodo 1991-2000. Tra il 2001 e il 2011 è stato edificato il restante 7,9% del patrimonio abitativo. Più di 2 milioni di edifici residenziali, vale a dire il 16,9% del totale, si trovano in uno stato di mediocre (15,2%) o pessima (1,7%) conservazione. E sono 3 milioni e 248mila le famiglie che vivono in abitazioni con strutture danneggiate al proprio interno, come tetti, pavimenti, muri o finestre. Un numero elevato, pari al 13,2% del totale delle famiglie.  Negli ultimi 70 anni, si sono registrate oltre 10.000 vittime per fenomeni idrogeologici e sismici; i danni economici nello stesso periodo sono stimati in circa 290 miliardi di euro, con una media annuale di circa 4 miliardi di euro e con valori in crescita nel tempo.

L’appello di Massimo Sessa, Presidente del Consiglio Superiore dei LL.PP.

MASSIMO-SESSA---CONSIGLIO-SUPERIORE-LL-PP.jpgDue scosse sopra magnitudo 4 nelle ultime settimane, per fortuna senza conseguenze. Abbiamo sentito l’ing. Massimo Sessa, per un suo parere sulla situazione. Ecco quanto ci ha detto:

“Mentre il nostro Paese è impegnato nell’attività di ricostruzione dei 4 crateri relativi ai grandi terremoti che hanno colpito l’Italia negli ultimi 10 anni è necessario dedicare l’attenzione alla prevenzione sismica anche per le altre aree, e non solo per quelle nelle zone a rischio sismico 1 e 2. Lo strumento del Sisma Bonus, grazie alle Linee Guida che il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha pubblicato nel febbraio del 2017, è oggi facilmente applicabile e consente di poter intervenire con investimenti, da parte delle proprietà, molto ridotti.” 

Ricordiamo infatti che il Sismabonus riguarda non solo tutti gli immobili abitativi - ivi incluse le relative pertinenze e le parti comuni condominiali (CM 29/2013) - ma anche gli immobili produttivi (cioè "dedicati allo svolgimento di attività agricole, professionali, produttive di beni e servizi, commerciali o non commerciali" – CM 29/2013) e gli Istituti autonomi per le case popolari.

E gli importi finanziati non sono piccoli: il dl 50/2017 ha introdotto due detrazioni maggiorate ove gli interventi antisismici realizzino un miglioramento della classe di rischio, per 1 classe di rischio inferiore, la detrazione spetta nella misura del 70% della spesa; alla medesima condizione, 75% per gli interventi condominiali e per quelli nei comuni della zona 1, per  2 classi di rischio inferiori: la detrazione spetta nella misura dell’80%; alla medesima condizione, 85% per gli interventi condominiali e per quelli dei comuni della zona 1.  

Non solo Sisma Bonus, le NTC2018 a supporto degli interventi

Oltre alla pubblicazione delle Linee Guida per la Classificazione sismica a supporto del Sisma Bonus, in questi ultime mesi il Consiglio Superiore ha prodotto altri strumenti per affrontare l'emergenza sismica.

“Il Consiglio Superiore dei LLPP in questi ultimi anni ha messo a disposizione tutti gli strumenti tecnici per favorire non solo l’uso del sisma bonus ma soprattutto la possibilità di intervenire tecnicamente sugli edifici a cominciare dalle recenti Norme Tecniche delle Costruzioni, ma anche altro, per esempio i CVT per i sistemi di rinforzo FRP (Fiber Reinforced Polymer): in questo mese (ndr. Luglio) dovremmo approvare quelli per gli FRCM (Fiber Reinforced Cement Mortar) e i CRM (Cementitious Reinforced Mortar). Sono passaggi importanti, perchè consentono di semplificare le procedure per l’uso delle innovazioni tecniche e al tempo stesso avere uno strumento di garanzia per il professionista che progetta e per l’utente finale.”

Sulla produzione normativa vorrei aggiungere un inciso, per fare chairezza su un tema che spesso viene frainteso, i tempi della produzione delle Norme Tecniche: dopo le osservazioni di alcune parti del mondo tecnico sul testo arrivato al Consiglio Superiore nel 2012, e che aveva portato a una riscrittura del documento, l’Assemblea del Consiglio Superiore aveva approvato il nuovo testo delle Norme Tecniche per le Costruzioni già nel 2014. Per arrivare alla sua approvazione formale e pubblicazione in gazzetta ufficiale si è poi seguito un percorso burocratico che purtroppo ha richiesto tre anni. Troppi. E questo crea dei problemi anche nell’aggiornamento delle norme. Semplificare quindi è un passaggio importante.

Anche su questo abbiamo chiesto al Presidente Sessa cosa si possa fare.

Si il problema della complessità delle procedure normative esiste, e non solo per l'approvazione delle NTC, per questo ci stiamo muovendo sul fronte della semplificazione. Per esempio, sul fronte delle NTC, stiamo facendo osservare che nell’Assemblea Generale del Consiglio Superiore dei LLPP - tranne le Commissioni Europee - ci sono già tutti i rappresentanti delle Istituzioni a cui poi dobbiamo rinviare il testo approvato.

Ma c’è anche un altro punto su cui stiamo lavorando, il DPR 380. Il Decreto nasceva a seguito di eventi sismici in un contesto in cui la normativa tecnica non è quella di oggi. Oggi abbiamo le Norme Tecniche più avanzate a livello internazionale, ecco perchè è necessario procedere a una revisione del testo del 2001. Abbiamo avviato già un gruppo di lavoro e, uno degli obiettivi, è proprio quello di superare l'iter attuale per l’Autorizzazione sismica”.

Ricordiamo che oggi il problema dell'Autorizzazione sismica è quanto mai attuale. Molte regioni hanno delegato ai Comuni la gestione amministrativa. Di recente abbiamo pubblicato una presa di posizione forte di Guido Castelli, sindaco di Ascoli, che non usa mezzi termini ":l'operazione fatta con la legge 1/2018 è sbagliata, assurda e tendente a obliterare le ragioni stesse che erano a presidio della legge stessa" (LINK)

L'osservazione quindi fatta dal Presidente Sessa sulla necessità di "prendere atto del recente sviluppo delle norme tecniche", oggi molto più complete sul tema della sismica rispetto al 2001, quando fu emanato il DRP 380, è quanto mai condivisibile.