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Terremoto in Sicilia: scossa di magnitudo 4.6 nel Catanese

La scossa è avvenuta alle registrato alle 02:34 di questa notte a una profondità di 6 km

La scossa è avvenuta alle registrato alle 02:34 di questa notte, con epicentro a Santa Maria di Licodia a 6 km di profondità,  ha provocato il crollo di cornicioni, nella chiesa di Santa Maria di Licodia e a Palazzo Ardizzone, ex sede del municipio, e di antiche case rurali ma non, secondo i primi accertamenti dei vigili del fuoco, danni strutturali. 

localizzazione terremoto di catania

LINK al sito INGV

Il terremoto è stato sentito da Messina a Ragusa, ed è stato preceduto da altre due scosse vicino a Bronte, la prima (magnitudo 2.2) alle ore 2.14, l'altra (magnitudo 2.0) alle 2.26. Poi alle ore 2.59 ancora una scossa nella zona di Biancavilla di magnitudo 2.5.

Danni terremoto catania

Inizialmente valutata di magnitudo, è poi stata rivalutata leggermente al ribasso, dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, l'energia del terremoto registrato alle 02:34 nel Catanese: non più 4,8, ma magnitudo 4,6. E' quanto emerge dalla consultazione del sito dell'Ingv.

Le conseguenze del Sisma

Sono diverse decine le persone che la notte scorsa sono state medicate per contusioni in vari ospedali del Catanese.

Per la maggior parte le ferite, lievi, sono state provocate da cadute. Molti anche i casi di attacco di panico e di persone sotto choc. Tutte le persone medicate sono state dimesse.

terremoto-catania-2018-immagine-03.jpgE' ripresa alle 8.16 la circolazione ferroviaria sulle linee Messina - Siracusa e Catania - Palermo, sospesa alle 4.30 dopo la segnalazione della Protezione Civile del terremoto nel catanese.

Dai controlli effettuati dai tecnici di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) alle linee ferroviarie non sono stati rilevati danni.

Il terremoto di magnitudo 4.6 è legato all'attività dell'Etna?

Il meccanismo focale indica come sia stato un terremoto di tipo trascorrente, quindi sembrerebbe una scossa tettonica. 

L'Ingv ha rilevato che la sismicità nell'area etnea avviene nella parte sommitale del vulcano e lungo i suoi fianchi, inoltre è caratterizzata da profondità ipocentrali molto variabili. Il terremoto di oggi è avvenuto a profondità medie e il meccanismo focale calcolato è di tipo trascorrente, motivo per il quale - come riportato da La Sicilia - è considerato “coerente” con i terremoti già studiati nell'Etna. 

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E tutta la dinamica intorno all’Etna “è abbastanza dominata dal magma profondo, quindi che ci sia un nesso con l’attività del vulcano è abbastanza probabile” ha spiegato l’esperto sismologo dell’INGV Alessandro Amato. “Ma sugli effetti che la scossa potrà avere sull’attività del vulcano è troppo presto per sbilanciarsi in previsioni premature. Sappiamo comunque che il vulcano era già in fase di ricarica prima di questa scossa“ e ha aggiunto “ci muoviamo in due direzioni controllando prima di tutto se non vi sia il coinvolgimento vulcanico dell’Etna. L’alternativa - ha detto - è che si tratti di un movimento locale, di un assestamento di faglie"

In queste ore i sismologi e vulcanologi dell'Ingv stanno raccogliendo e analizzando tutti i dati disponibili per chiarire ogni aspetto e verificare se questo terremoto possa avere inciso sui meccanismi di ricarica del vulcano che sono in atto da mesi. 

E fino alle ore 16 ci sono stati altri 8 eventi sismici, solo 2 dei quali hanno superato magnitudo 2.0: quello di magnitudo 2.5 delle ore 2:29 e quello di magnitudo 2.3 delle ore 12:21

Sopraluoghi sul territorio

Sono ancora in corso i sopralluoghi da parte della protezione civile dei vari Comuni alle pendici dell'Etna. Dai primi rilievi i paesi dove si registrano danni sono Biancavilla, Santa Maria di Licodia e Adrano, con crolli di cornicioni, antichi casolari e muri in pietra e palazzi lesionati. A Santa Maria di Licodia è crollato un cornicione dallo storico Palazzo Ardizzone. Calcinacci si sono staccati e caduti dalle chiese di Santa Barbara a Paternò, che è transennata, e di Santa Maria dell'Idria a Biancavilla.

Il sisma è stato avvertito a Catania e in tutta la provincia, oltre che a Siracusa, Enna e Messina. Alcune persone sono rimaste ferite in modo non grave e sono state portate nell'ospedale di Biancavilla, altre sono state ricoverate in stato di choc.

"Fortunatamente i danni sono stati contenuti e limitati a vecchie abitazioni, cornicioni di chiese e muri di vecchie case in muratura". E' la valutazione, espressa in una nota, della sala operativa del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Catania sugli eventi sismici della notte scorsa. Sono giunte 50 richieste di intervento per crolli parziali, distacco di intonaci e cornicioni e verifiche di stabilità, 40 delle quali già eseguite. In azione ci sono sette squadre operative, tecnici e mezzi speciali. A Biancavilla controlli effettuati anche nell'ospedale, nella Chiesa Madre e nella caserma dei carabinieri. A Santa Maria di Licodia verifiche in un edificio storico adibito a museo.

terremoto-catania-2018-immagine-07.jpgZona ad alta pericolosità sismica

Ingv: "Il terremoto è avvenuto in una zona ad alta pericolosità sismica, interessata sia dalla sismicità legata all'attività del vulcano Etna sia da eventi di origine tettonica che possono raggiungere magnitudo elevata, come nel caso del 1818 quando si ebbe un evento di magnitudo pari a 6.3".

L’area dell’epicentrale di oggi non è stata caratterizzata da eventi di magnitudo elevata. Si ricordano due eventi con localizzazione simile il 14 maggio 1898 (magnitudo 4.0) e il 15 aprile 1984 (magnitudo 3.5).

L’evento di maggiore magnitudo in area etnea è stato di 6.3 il 20 febbraio del 1818 sul versante di sud-est del vulcano a circa 15-20 km a nord-nord-est di Catania che nell’area epicentrale odierna ebbe un risentimento di grado VII-VIII Mercalli.

Va ricordato che la magnitudo è una scala che indica l’energia liberata, la Mercalli “misura” invece i danni al suolo.

Nel settore sud est dell’Etna si ricorda anche un terremoto del 1 gennaio 1850 con una magnitudo di 4.3.

Fuori dall’area propriamente vulcanica, l’Ingv ricorda un terremoto della scala Mercalli VII – VIII l’11 gennaio del 1693, il grande terremoto di magnitudo 7.3 che rase al suolo la Sicilia sud-orientale.

Fonti: 

ANSA

METEOWEB

LA SICILIA