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E’ mancato Enzo Boschi, lutto nel mondo della sismica e della fisica

Scomparso a 76 anni uno dei maestri mondiali della geofisica

Il mondo della scienza ha dato il 24 di dicembre (2018) l'ultimo saluto al geofisico Enzo Boschi, una delle figure più importanti della ricerca italiana sui terremoti.

Aveva diretto per 12 anni l' l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) dopo aver guidato l'Istituto nazionale di geofisica. Boschi ha scritto le pagine più recenti della ricerca italiana in ambito sismico, della divulgazione ma anche della cronaca. 

Le esequie sono state celebrate in centro a Bologna a San Paolo Maggiore.

Scomparso ENZO BOSCHINato il 27 febbraio 1942 ad Arezzo, Boschi è stato per un lunghissimo periodo la 'voce' italiana della ricerca in materia di terremoti e vulcani. 

E' stato anche al centro di vicende difficili e scomode, dall'evacuazione della Garfagnana a scopo cautelativo del 1985 al terremoto de L'Aquila del 2009, da un processo per procurato allarme a un altro per avere sottovalutato il pericolo da cui era uscito completamente pulito.

Era anche un lettore di INGENIO, ed entrava spesso nelle discussioni Social lanciate dalla nostra testata.

Laureato in Fisica a Bologna, aveva proseguito gli studi in Gran Bretagna, in Francia e negli Stati Uniti. Rientrato in Italia, nel 1975 ha avuto la cattedra di Sismologia nell'Università di Bologna e nel 1982 è entrato a far parte dell'Accademia dei Lincei. Da questo periodo ha cominciato ad avere un ruolo importante nelle istituzioni scientifiche italiane: nel 1983 è diventato membro della Commissione Grandi Rischi e nel 1989 è entrato a far parte del Consiglio Nazionale Geofisico (Conag) Controllato dal ministero per l'Università e la Ricerca Scientifica e Tecnologica

È stato un esempio di professionalità, dedizione ed è stato – rileva il Consiglio dei Geologi in una nota – uno dei massimi esperti di terremoti e geotermia nel nostro Paese. L’Italia perde uno dei luminari più apprezzati a livello nazionale e internazionale“. 

La scomparsa di Enzo Boschi è una grave perdita per il mondo della ricerca e per tutto il servizio nazionale della Protezione Civile” dice  il capo del Dipartimento. 

Caro Enzo, abbiamo lavorato, e anche discusso animatamente, insieme per molti anni. Grazie a te siamo riusciti a costruire il Centro Europeo sui Cambiamenti Climatici, un centro di eccellenza europeo2 ricorda in una nota l’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini - "Insieme abbiamo cercato, spesso con scarsi risultati, di offrire alla politica il supporto per assicurare scelte fondate su dati e valutazioni scientifiche

Infine, ecco il saluto che abbiamo trovato a firma di Antonino Zichichi.

“Poche settimane prima del terribile terremoto che colpì l'Irpinia, avevo presentato il progetto per un grande Laboratorio da costruire sotto il Gran Sasso; alla presentazione venne il Presidente della Repubblica Sandro Pertini che seguiva con molto interesse la realizzazione in Italia di un progetto scientifico in grado di attrarre l'attenzione della Fisica di frontiera.

Quando poi il 23 novembre 1980 la Terra tremò in Irpinia, Pertini mi chiamò a Ginevra. Ecco le sue parole: «Lei ha lavorato su un grande progetto per studiare le Forze Fondamentali della Natura, vuole fare un grande Laboratorio al Gran Sasso per studiare le stelle che brillano di neutrini più che di luce? Ma io qui a Roma, presidente della Repubblica, debbo sapere dalla gente che c'è stato un terremoto in Irpinia? Nemmeno i carabinieri hanno potuto telefonare. La loro caserma è crollata».

Dissi al Presidente che l'Italia non aveva una rete sismica e che sarebbe necessaria una rete sismica mondiale. Ma nel mondo non era possibile creare un legame tra le nazioni in quanto una rete sismica mondiale avrebbe potuto rivelare le esplosioni nucleari sotterranee che erano al centro delle attività segrete delle superpotenze.

Dopo l'incontro con Pertini la WFS (World Federation of Scientists) ebbe l'autorizzazione per creare a Erice il primo centro sismologico per lo studio dei terremoti e fare così partire quella che sarebbe diventata la rete sismica mondiale. Decisi di inviare uno dei miei più brillanti studenti Enzo Boschi nei due centri americani più qualificati per lo studio teorico e sperimentale dei terremoti: Caltech e Harvard. Nasce così la nuova era per quello che è oggi l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Questo istituto ha costruito la mappa di tutte le zone sismiche d'Italia classificandole correttamente in base ai pericoli che ciascuna zona ha di subire scosse sismiche. La Sardegna è il luogo più sicuro. Ce ne sono altre in tutta Italia. Sono informazioni preziose che esistono grazie al formidabile lavoro fatto da Boschi come Presidente dell'Ingv. Fu il ministro Ortensio Zecchino a far nascere l'Ingv il 29 settembre 1999 mettendolo in mano a Enzo Boschi.