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Dal Mattone Governato al Mattone Governante. Prodotti Sensorizzati e Connessioni Interattive

Una riflessione del prof. Angelo Ciribini

Dai Product Data Template alla Semantic Web Technology

In sede di normazione nazionale e comunitaria (UNI e CEN) fervono i lavori relativi alle tassonomie e alle strutture relative ai dati inerenti ai prodotti per la costruzione, dai Product Data Template alla Semantic Web Technology, anche in relazione alla digitalizzazione dei contenuti relativi alla CPR.

Tutto ciò naturalmente è strettamente connesso alla evoluzione delle BIM Library e dei Digital Marketplace.
 
A questo proposito, è utile rilevare che le impostazioni più originali non tendono a generare soluzioni universalistiche e onnicomprensive, bensì modelli di dati «agevolmente» attagliabili ai vincoli legislativi, normativi e culturali di ciascun mercato domestico, oltre che a garantire al produttore che «espone» sulle Library, pubbliche e private, una maggiore capacità di Intelligence sul processo commerciale che, spesso, tramite i professionisti, si tramuta successivamente in ordine al fornitore.

Evoluzione delle BIM Library: occorre ragionare in termini di Smart Construction Object

La riflessione sulle BIM Library non è, peraltro, disgiungibile da quella di una esperienza espositiva fieristica innovativa che sovrappone piani tangibili e intangibili, materiali e immateriali.
D'altra parte, Il caso del Ministry of Justice britannico è emblematico; le Library sono sempre più articolate in unità funzionali e in componenti, basandosi su sistemi costruttivi attinenti all'Off Site Manufacturing.
 
Analogamente, alcune BIM Library impiantistiche permettono già oggi di praticare una sorta di Clash Avoidance, cioè di fare sì che le entità si dispongano autonomamente in maniera opportuna.
Da lì a immaginare che questi stessi oggetti possano suggerire, con algoritmi raccomandativi e altro, al progettista con quale altre entità preferiscano relazionarsi in termini tecnologici, economici e finanziari, il passo è breve.
 
Tutto ciò detto, ci si riferisce a una concezione tradizionale della digitalizzazione della produzione edilizia e impiantistica, mentre, in realtà, nel medio termine, occorrerà ragionare sugli Smart Construction Object, vale a dire su componenti sensorizzati e interconnessi.
 
Tali componenti hanno, ovviamente, innanzi tutto, la possibilità di fornire informazioni sul loro stato di localizzazione e di integrità nelle fasi logistiche, sulla loro conformità nel corso dell'assemblaggio (o, più semplicemente, della loro posa in opera), sui livelli prestazionali effettivamente erogati durante il loro ciclo di vita utile.
Oltre a questo, di fatto, essi saranno sempre più responsivi: saranno, dunque, in grado di avvertire le condizioni di utenza al contorno e di interagire con esse.
 
Di conseguenza, se attualmente gli orizzonti concernenti le entità parametriche implicano una forte attenzione ai sistemi di connessione (i Joints in Building di un tempo) e alle loro caratteristiche combinatorie di carattere computazionale, nel prosieguo, attraverso l'incremento delle loro capacità simulative interattive su base numerica, si giungerà, appunto, a prodotti per la costruzione in grado di porsi nella prospettiva as a Service e Performance-Based, similmente a quanto accade per i motori avionici e, in più, avendo direttamente correlazione colla simulazione del comportamento degli utenti.
 
Non vi è chi non veda in questa evoluzione una drastica trasformazione della nozione di normazione sulle caratteristiche e sulle prestazioni dei prodotti (che senso avranno i valori normati e normalizzati attesi?), così come della natura dei contratti, da intendere come Smart Contract, come clausole contrattuali espresse tramite il coding, confrontabili in tempo reale con le prestazioni effettivamente conseguite, intersecabili con la Distributed Ledger Technology.
 
Su tutti questi tratti del futuro mercato dell'indotto edilizio, l'Università degli Studi di Brescia è attiva da tempo sul piano nazionale e internazionale.
 
A prescindere, tuttavia, dalla prevedibile rincorsa alla (micro e nano) sensorizzazione dei prodotti, che potrebbe mutarne pure la forma, col nuovo Digital Componenting, ancora una volta, gli Smart Construction Object potrebbero sancire una evoluzione della identità dei produttori.
 
Si tratta, peraltro, si sapere se tale linea evolutiva (dal prodotto al servizio) resti autonoma oppure se crei le condizioni affinché si generi un terreno inedito e ibrido di competizione con gli attori della Costruzione, da un lato, e del Facility Management, dall'altro.