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È mancato nella notte Giampiero Pesenti, una parte importante della storia del cemento

E' stato molto di più che un imprenditore

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Questa notte, dopo una lunga malattia, si è spento nella notte nella sua abitazione a San Vigilio, sui colli di Bergamo, l'ingegner Giampiero Pesenti, presidente onorario del gruppo Italmobiliare, investment holding quotata alla Borsa di Milano, e fino al 2016 presidente di Italcementi.

Giampiero Pesenti era nato a Milano il 5 maggio 1931, e si era laureato in ingegneria meccanica al Politecnico, istituzione con cui ha sempre tenuto una canale aperto e a cui ha sempre dedicato unagrande attenzione.

Ha cominciato la sua attività nel 1958 in Italcementi, società di famiglia, diventando nel tempo prima direttore generale e poi consigliere delegato e presidente, carica quest’ultima che ha ricoperto fino al 2016 quando la società è stata ceduta alla tedesca HeidelbergCement.

Nel 1984 aveva assunto la carica di presidente e AD di Italmobiliare, di cui dal 2017 era presidente onorario.

Giampiero Pesenti, molto di più di un imprenditore del cemento

Il Sole 24 ORE riporta stamane "Con Giampiero Pesenti, scomparso all’età di 88 anni, muore uno degli ultimi protagonisti di una stagione, il Novecento italiano, tutta giocata sull’economia pubblica, la centralità di Mediobanca e le famiglie imprenditoriali, che sono ormai definitivamente tramontate."

E in effetti l'ing. Pesenti è stato uno dei protagonisti del “salotto buono” della finanza italiana con la presenza nell’azionariato e nel consiglio di amministrazione di Mediobanca. L'imprenditore è stato infatti Presidente del Patto di Sindacato di RCS per 9 anni, fino al 2013, ha ricoperto la carica di Vicepresidente di Confindustria dal 1992 al 1996, è stato a lungo consigliere di altri importanti gruppi da Pirelli ad Allianz e Mittal e perfino nell’Istituto europeo di Oncologia.

Ha portato le attività del gruppo a spaziare su tanti ambiti, dalla produzione di energia, all’editoria (il giornale popolare “La Notte”), alla meccanica (la Franco Tosi), alle assicurazioni (la Ras), all’auto (la Lancia), alla siderurgia (con una partecipazione nella Falck) e alle banche (l’Istituto Bancario Italiano e la Banca Provinciale Lombarda) .

Tra le operazioni più importanti condotte con Italcementi, l’acquisizione nel 1992 di Ciments Francais, società con dimensioni doppie rispetto a quella italiana, creando il più grande produttore di cemento al mondo.

Nel 1977 è stato nominato Grand'Ufficiale e nel 2009 ha ricevuto le insegne di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 1989 è stato insignito dell'alta onorificenza di Cavaliere del Lavoro. Nel 2004 è stato fregiato dal Presidente della Repubblica Francese dell'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore. 

Giampiero Pesenti, un ricordo personale

Per il sottoscritto Giampiero Pesenti ha rappresentato un riferimento importante, di vita.

Ho più volte dichiarato la passione per il tema del cemento e del calcestruzzo che ha accompagnato la mia vita fin dalla più giovine età, e ovviamente le passioni si nutrono non solo di tecnica ma anche di esempi di vita. Per anni ho seguito la sua storia, le sue attività, mi ricordo per esempio perfettamente quando portò in Italcementi la Cement Francais. Col tempo, ho avuto modo di lavorare per un breve periodo nel suo gruppo, e poi, grazie alla Fondazione F.lli Pesenti, di conoscerlo di persona. In questi anni ho conosciuto molte persone che hanno avuto un forte legame con lui, a cominciare da suo figlio Carlo, e dal dott. Sergio Crippa. E mi hanno sempre colpito i racconti sulla sua figura, di quanto amasse la produzione del cemento, quanto ne conoscesse i più specifici particolari, quanto avesse nel cuore la ricerca per una produzione più sostenibile, per una normativa tecnica sempre più attenta (sostenendo con risorse e uomini l'attività nazionale e intrernazionale lo sviluppo delle norme sul cemento), per una crescita del settore industriale attraverso l'AITEC e Confindustria.

Con la sua scomparsa sento mancare anche una parte della mia vita. Le mie più sentite condoglianze ai tre figli Carlo, Giulia e Laura e ai nipoti.

Andrea Dari

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