Data Pubblicazione:

Quando l'architetto si trova costretto a guardare i suoi edifici da un altro punto di vista

Nell'immaginario collettivo la figura dell'architetto è ben riconoscibile. É comune infatti identificare l'architetto come colui che ha sempre lo "sguardo rivolto all'insù" alla ricerca di dettagli interessanti da scoprire negli edifici. Un altro luogo comune è quello che descrive l'architetto come una persona con la "testa tra le nuvole"; questo accade perchè il più delle volte egli è assorto nei suoi pensieri in cerca di un idea architettonica, ovvero un concetto formale, da concretizzare in realtà. Eppure nella vita di un architetto arriva il momento in cui l'architettura verrà per sempre da lui osservata da un altro punto di vista, non più con lo sguardo rivolto verso il cielo ma secondo le regole della prospettiva a volo di uccello.    

Dopo I.M. Pei, il mondo dell’architettura piange un’altra archistar: è morto César Pelli 

Dopo la morte di Ieoh Ming Pei avvenuta lo scorso maggio il mondo dell’architettura dice addio a César Pelli, l’architetto che ha proiettato la Malaysia nel panorama internazionale dell’architettura contemporanea con il progetto delle torri gemelle di Kuala Lumpur ed ha disegnato il nuovo skyline della Milano contemporanea che guarda al futuro.

La morte dell’architetto argentino naturalizzato statunitense è stata annunciata una settimana fa, il 19 luglio 2019.
Pelli è stato ricordato dal critico di architettura Paul Goldberger come l’architetto che ha contribuito all’evoluzione formale degli edifici alti nel XXI secolo.

kuala-lumpur-petronas-towers-cesar-pelli-08.jpg

Nella sua carriera professionale César Pelli firmò il design delle Petronas Towers di Kuala Lumpur, il Museo Nazionale d’Arte di Osaka, il World Financial Center di New York City e il grattacielo One Canada Square di Londra. Tra gli ultimi suoi progetti, la Salesforce Tower a San Francisco.

In Italia, Pelli è stato uno dei tre ideatori del masterplan di Milano Porta Nuova. All'interno di questo importante intervento di riqualificazione urbana che ha coinvolto la città meneghina, César Pelli ha disegnato il più alto grattacielo d’Italia, la Torre Unicredit e contestualmente la piazza su cui sorge l'edificio.

Chi era l’architetto César Pelli?

Classe 1926, César Pelli si laureò in architettura nel 1949 presso la Universidad Nacional di Tucumán. Profondamente attaccato al suo territorio natio contribuì all’urbanistica della provincia argentina accettando l’incarico di direttore del OFEMPE, un’organizzazione governativa con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo e la costruzione di social housing sul territorio di Tucumán. Nel 1952 si trasferì negli Stati Uniti con una borsa di studio che gli permise di frequentare un master in architettura presso l’Università dell’Illinois, un percorso formativo che concluse in meno di due anni. Nel 1964 ottenne cittadinanza americana.

Dal 1954 al 1964, César Pelli fu socio dello studio di Eero Saarinen, l’architetto finlandese noto per essere l’autore dell’iconico arco catenario di Saint Louis (Missouri), del terminal della TWA nell'Aeroporto Internazionale JFK di New York e del design della Tulip Chair. 

Pelli intraprese la carriera accademica negli anni sessanta insegnando progettazione presso la stessa università in cui si laureò nel ’49. Insegnò successivamente presso l’Università della California e nel 1977 fu nominato decano alla Yale School of Architecture.

Sempre nel 1977, a New Haven in Connecticut, Pelli fonda lo studio Pelli Clarke Pelli Architects; come partner la moglie paesaggista Diana Balmori e l'architetto Fred W. Clarke. 

César Pelli fu insignito nel 1995 della Medaglia d’Oro dall’AIA – American Institute of Architects. Si tratta di prestigioso riconoscimento conferito annualmente a un architetto il cui “corpus significativo di lavori hanno una duratura influenza sulla teoria e la pratica dell'architettura”. 

Frank Lloyd Wright  (1949), Auguste Perret (1952), Louis Skidmore (1957), Walter Gropius (1959), Ludwig Mies van der Rohe (1960), Le Corbusier (1961), Alvar Aalto (1963), Pier Luigi Nervi (1964), Kenzō Tange (1996), Louis I. Kahn (1971), Ieoh Ming Pei (1979), Norman Foster (1994), Richard Meier (1997), Frank Gehry (1998), Santiago Calatrava (2005), Renzo Piano (2008), Steven Holl (2012) sono solo alcuni dei nomi dei premiati con la Medaglia d’Oro AIA. >>> Vai alla lista completa

Quando l’architettura sposa l’ingegneria: l’eredità di César Pelli, l’architetto dei grattacieli

Eppur basta un soffio di vento nel cielo per potere ancora una volta, e altre mille, accarezzare le proprie torri. L’architetto dei grattacieli potrà ora osservare i suoi tall buildings da un altro punto di vista. 

César Pelli progettò alcuni degli edifici più alti del mondo.  

Il critico di architettura Paul Goldberger riconosce a César Pelli un ruolo significativo nello sviluppo dell'architettura dei grattacieli. In ricordo dell’architetto argentino scomparso il critico ha twittato:

"Molto triste sapere della morte di Cesar Pelli, a 92 anni. Era un uomo caloroso e gentile, una presenza civilizzatrice nella sua vita e nel suo lavoro, un architetto di grande dignità e creatività vivace che ha fatto tanto quanto chiunque nell'ultima generazione ad evolvere la forma del grattacielo".

Le torri di César Pelli: dalle Petronas Tower di Kuala Lumpur alla Torre Unicredit di Milano

Simbolo della Malaysia moderna, le Petronas Tower di Kuala Lumpur con i loro 451,9 metri di altezza sono state dal 1996 al 2004 sul podio degli edifici più alti del mondo e ancora oggi ne detengono il primato in qualità di torri gemelle. 

Nel Regno Unito Pelli ha progettato per Londra la torre One Canada Square (235 metri), l'edificio più alto del paese dal 1990 al 2012. 

La torre de Cristal a Madrid, completata nel 2009, con un'altezza di 249,5 metri è oggi il secondo grattacielo più alto della Spagna. 

Suo anche il progetto della Gran Torre Santiago. Completato nel 2010, il grattacielo di 64 piani di Santiago in Cile è l'edificio più alto dell'America Latina. 

Nel 2012 a Milano è stata inaugurata la Torre Unicredit  firmata César Pelli, 231 metri di altezza compresa la guglia, oggi il più alto grattacielo d'Italia. 

Nel 2018 lo studio Pelli Clarke Pelli Architects ha completato la Salesforce Tower a San Francisco , che con i suoi 326 metri è l'edificio più alto della città. La torre è stata nominata Best Tall Building Worldwide dal Council on Tall Buildings e Urban Habitat (CTBUTH) nel 2019.

"Le città sono la nostra più importante responsabilità: sono l'insieme delle nostre parti. Realizzare un edificio in rapporto al suo luogo è stato un obiettivo costante dell'architettura nel corso dei secoli, i cambiamenti tecnologici e culturali hanno indebolito questa relazione, ed è responsabilità di ciascuno di noi oggi considerarla nel nostro lavoro". _ César Pelli

Petronas Towers, le torri gemelle in calcestruzzo icone della Malaysia

Le torri gemelle che ospitano l’headquarters della società petrolifera statale della Malaysia sovrastano il cuore commerciale e finanziario di Kuala Lumpur e sorgono su un sito che in passato ospitava un ippodromo. Completate nel 1998 su disegno di César Pelli, le Petronas Towers sono ben presto divenute un’icona culturale e architettonica del Sudest asiatico, un omaggio alla cultura islamica dominante della Malaysia.

kuala-lumpur-petronas-towers-cesar-pelli-06.jpg

Nel 1991 le autorità locali di Kuala Lumpur decisero di dotare la città di un centro direzionale. Il nuovo cuore del business malese comprendeva un parco di 20 ettari, edifici per uffici, negozi e appartamenti, una moschea e altre costruzioni. Lo studio guidato da César Pelli si aggiudicò il progetto architettonico delle Petronas Tower vincendo un concorso internazionale a invito che coinvolse otto studi di progettazione. 

Le Petronas Tower non sono semplicemente conosciute per la loro vertiginosa altezza o per aver contribuito ad esprimere negli anni ’90 la forte crescita economica del paese a livello internazionale. Attraverso uno straordinario sforzo concettuale, César Pelli ha cercato di tradurre nel linguaggio architettonico la ricchezza della cultura musulmana della Malaysia incorporando nel processo di progettazione motivi e simboli islamici che hanno influenzato il design genrale e i dettagli delle due torri.

Concept architettonico delle Petronas Tower di Kuala Lumpur di César Pelli

Alla base del concept architettonico delle Petronas Tower si trova un importante simbolo presente in molte culture islamiche, il Rub el Hizb. César Pelli lo ha utilizzato come elemento generatore per dar forma all’impronta degli edifici. È dal “duplicato” del Rub el Hizb, una croce a otto punte creata dalla sovrapposizione di due quadrati ruotati di 45 gradi fra loro, che Pelli ha estruso le due torri. Per creare sia in planimetria che in elevato un’estetica più elegante e delicata per gli edifici, César Pelli ha inserito dei raccordi curvilinei tangenti all’ottagono circoscritto al Rub el Hizb.

rub-el-hizb---sviluppo-planimetrico-delle-petronas-tower.jpg

Mentre le due torri salgono raggiungendo i 452 metri di altezza, le strutture si rastremano verso l’alto. Una scelta progettuale dettata non solo con lo scopo di stabilizzare strutturalmente i due edifici ma anche per aggiungere un tocco di eleganza allo skyline di Kuala Lumpur.

Alla base delle gemelle, un edificio funzionale di 6 piani che ospita negozi e spazi per il tempo libero, la filarmonica, una galleria d'arte e la biblioteca del centro energetico e di ricerca scientifica di Petronas.

Differentemente da altri progetti di torri gemelle che si ergono al cielo in modo indipendente, le Petronas Tower presentano una passerella aerea su due livelli, uno riservato agli inquilini e l’altro agli oltre 1000 visitatori che frequentano le torri ogni giorno. Lungo circa 58,4 m e sospeso a 170 metri di altezza, il ponte collega il 41° e 42° piano di ogni torre ed è stato pensato come via di fuga in caso di incendio o altro incidente. Non essendo rigidamente connesso a nessuna delle due torri, il ponte è libero di muoversi in modo indipendente. Lo schema statico dello skybridge delle Petronas Tower è riconducibile a quello di un arco a due cerniere. Due supporti inclinati disposti a forma di V rovesciata, issati al 29° piano di ciascuna torre, consentono di mantenere l'equidistanza delle due torri in caso di oscillazione.

kuala-lumpur-petronas-towers-cesar-pelli-05.jpg

Le fondazioni di un edificio alto sono molto sviluppate in profondità, tuttavia le Petronas Towers possiedono le fondazioni più profonde al mondo. Si tratta di una foresta di pali in calcestruzzo armato che possono raggiungere i 60 e i 120 metri.

Per ridurre le oscillazioni causate dai forti venti che spazzano sul territorio malese, le strutture delle Pentronas Towers sono state realizzate in calcestruzzo armato ad alta resistenza. L’ipotesi di realizzare una struttura in acciaio fu scartata in principio dalla committenza, troppo onerosa per un materiale da importazione. Il 60% del materiale utilizzato nella costruzione delle Petronas Tower è di provenienza locale.

Nonostante il fatto che le torri siano state completate e rese operative nel 1996, l'apertura ufficiale tardò ad arrivare. L’inaugurazione avvenne 31 agosto 1999, esattamente poco più di 20 anni fa. 

kuala-lumpur-petronas-towers-cesar-pelli-10.jpg

Cronistoria della Petronas Towers

  • Gennaio 1992, inizio della pianificazione 
  • Marzo 1993, getto delle fondazioni 
  • Aprile 1994, inizio costruzione delle strutture in elevato 
  • Gennaio 1996, sistemazione degli interni 
  • Marzo 1996, realizzazione delle coperture delle torri 1 e 2 
  • Gennaio 1997, trasferimento del primo gruppo di personale

Le Petronas Towers in numeri

2 sono le torri
88 sono i piani
395mila mq è la superficie costruita
58.4 m è la lunghezza dello skybrige

452 m è l'altezza di ciascuna torre rispetto il livello della strada
170m è l'altezza dello skybrigde rispetto il livello della strada 
73,5 m è l'altezza dei pinnacoli

160mila sono i mc di calcestruzzo impiegato
36,910 sono le tonnellate di acciaio utilizzate
300mila sono le tonnellate di peso di ogni torre

83.500 mq è l'estensione della superficie di facciata rivestita in pannelli acciaio
77mila mq è l'estenzione della superficie di facciata realizzata in vetro

29+9 sono gli ascensori di ciascuna torre
10 sono le scale mobili di ciascuna torre
5.400 sono i posti auto totali

Petronas Towers: un cuore in calcestruzzo armato ad alta resistenza

Un nucleo quadrato di 23x23m collegato a un anello periferico di 16 possenti colonne (2,4 metri di diametro ciascuna) compone la struttura in calcestruzzo armato ad alta resistenza dell’edificio.

Le torri poggiano su una platea di fondazione, che a sua volta è sorretta da una "foresta" sotterranea di pali in calcestruzzo armato. Le strutture si rastremano verso l’alto e sono sormontate da un pinnacolo conico alto 73,5 m.

Per minimizzare i carichi del vento sulle strutture, il nucleo centrale in calcestruzzo è unito all'anello perimetrale attraverso quattro livelli di travi in ​​acciaio riostradas a doppia altezza.

La platea di fondazione, con uno spessore di 4,5 m, è stata realizzata con 13.200 m3 di cemento armato (circa 32.550 t) ed è collocata a circa 19 m di profondità.

Involucro esterno e mobilità verticale all'interno delle Petronas Towers

Le Petronas Towers sono considerati edifici "smart" in quanto possiedono un sistema intelligente che coordina perfettamente le telecomunicazioni, il controllo del comfort ambientale, il sistema antincendio e di sicurezza.

L'involucro esterno di entrambi gli edifici si presenta come una superficie composta da elementi in acciaio inossidabile, alluminio e vetro. Le cornici in alluminio, che sporgono dalla facciata, fungono da scudo ai raggi solari tropicali che colpiscono la facciata e allo stesso tempo modulano la forma verticale degli edifici enfatizzando l’effetto “pagoda” delle torri. I pannelli che compongono la facciata, 33mila in acciaio inossidabile e 55mila in vetro, sono modulari e assemblati tra loro in modo tale da ritornare nella posizione originale anche sotto l’azione di forti venti.

kuala-lumpur-petronas-towers-cesar-pelli-01.jpg

La mobilità verticale all’interno di ciascuna torre è garantita da 29 ascensori a due piani (26-52 px) e da 9 ascensori dirigenziali (10 px), quest’ultimi capaci di percorrere in 90 secondi la “tratta” parcheggio e ufficio collocato all’ultimo piano dell’edificio. Il funzionamento degli ascensori è basato secondo un principio di zonizzazione: due gruppi di 6 ascensori a due piani servono tra i livelli 1-23 e 1-37, mentre un altro gruppo di cinque ascensori a due piani porta i passeggeri direttamente alla Sky Lobby. Qui, i passeggeri prendono un altro ascensore per le zone superiori.

César Pelli e la riqualificazione di Milano Porta Nuova Garibaldi: dalla grande piazza all’edificio più alto d’Italia

torre-unicredit-milano.JPG

Tra gli ideatori del grande intervento di rigenerazione urbana e architettonica che ha ridefinito i nuovi orizzonti della città meneghina con il masterplan di Milano Porta Nuova, César Pelli è stato il principale artefice della riqualificazione del tessuto urbano del quartiere di Porta Garibaldi. Nell'ambito di questo intervento César Pelli ha disegnato Piazza Gae Aulenti, la grande piazza-podio circolare circondata da edifici ecosostenibili in vetro e acciaio, e la Torre Unicredit (2012), l’edificio che con i suoi 152 metri di altezza (231 con la guglia) è ad oggi il più alto grattacielo d'Italia. 

“È grande responsabilità per qualsiasi architetto ricevere un pezzo di città da progettare, per quanto piccolo possa essere - ed è chiaro per me che gli obblighi di un edificio di essere un buon pezzo di città sono maggiori dei suoi obblighi come oggetto d'arte o come parte dell'opera di un architetto. Cioè, la città è più importante dell'edificio e l'edificio è più importante dell'architetto.”_ César Pelli

Per approfondire l’intervento di Pelli a Milano invito il lettore a leggere quattro articoli scritti da Ing. Giuseppe Gaspare Amaro (GAeE Engeenering srl).
L'ingegnere Giuseppe Amaro ha rivestito il ruolo di Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione e di Esecuzione del cantiere di Milano Porta Nuova Garibaldi, avviato nel 2008 e concluso nel 2013. Qui gli articoli pubblicati da INGENIO:

Il coordinamento della sicurezza nel cantiere di Porta Nuova Garibaldi a Milano

La metodologia dell’attività del Coordinamento in fase di esecuzione: il cantiere di Porta Nuova Garibaldi (MI)

Il coordinamento della sicurezza del cantiere di Porta Nuova Garibaldi: attività, strumenti e sviluppi futuri

>>> Per maggiori info sulle opere di César Pelli www.pcparch.com

Fonte testi: dezeen.com - archdaily.com – en.wikiarquitectura.com - petronastwintowers.com.my