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Linee Guida Ponti, Baratono: «Il BIM? Tra gli strumenti principali»

Nelle Linee Guida sui ponti emanate dal Consiglio Superiore dei LL.PP. entra in gioco anche il Building Information Modeling: l'intervista all'Ing. Baratono

Nelle Linee Guida emanate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per il censimento e la classificazione del rischio, la verifica della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti, entra in gioco anche il Building Information Modeling

La prima parte delle Linee Guida, la cui redazione è stata coordinata dall’Ingegnere Pietro Baratono, provveditore alle Opere Pubbliche di Lombardia ed Emilia-Romagna, non solo definisce come si deve procedere per la classificazione del rischio, ma raccomanda anche agli Enti gestori la progressiva adozione di modelli informativi dell’infrastruttura.

Un insieme di dati e informazioni che consentiranno una gestione trasparente dell’opera e che andranno a costituire lo scheletro dell’Archivio Informatico Nazionale delle Opere Pubbliche (AINOP). 

 

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Linee Guida sui ponti: i Livelli di Attenzione e l'uso del BIM

Ing. Baratono, lei è coordinatore della prima delle tre parti che compongono le Linee Guida, qual è l'approccio generale al rischio?

«Queste Linee Guida sono basate su un approccio di mitigazione del rischio, dove quindi il termine “sicurezza”, attualmente di ampio utilizzo nella legislazione e normativa tecnica per le costruzioni vigenti, non può che essere inteso nella più moderna accezione di soglia di rischio ritenuta accettabile, nella consapevolezza dell’impossibilità di intendere, per “sicurezza”, il cosiddetto “rischio zero”, inesistente nella realtà delle cose. La quantificazione del rischio non è rappresentata su base numerica come in alcuni sistemi di classificazione esistenti, ma su cinque livelli di attenzione, onde evitare che prevalga un approccio deterministico in un ambiente aleatorio, in altre parole che possa essere operata una valutazione acriticamente e atecnicamente numerica da parte di un organo giurisdizionale. Tale compito spetta a tecnici consapevoli dotati di adeguata esperienza».

 

Come viene fatta la classificazione del rischio?

«La classificazione del rischio, declinata attraverso il cosiddetto Livello di attenzione, è un meccanismo che parte dall’identificazione dei fattori di rischio, delle sue componenti e attributi statistici portando alla sua quantificazione qualitativa e classificazione con un approccio multilivello. Ciò consente di costituire una base dati per una scelta efficiente che in futuro potrà utilizzare algoritmi logici basati anche sul monitoraggio dinamico delle grandezze che influenzano il rischio, per le valutazioni sulla resilienza e operatività della rete. In questo modo potremo raggiungere la conoscenza del patrimonio infrastrutturale esistente, perché solo una conoscenza approfondita consente di mitigare i rischi di collasso ottimizzando nel contempo la spesa».

 

Nelle Linee Guida è considerato il BIM ?

«Le Linee Guida devono essere immaginate in un quadro complessivo di gestione informativa digitale delle infrastrutture, dove il BIM è uno dei principali strumenti, in un’ottica di mitigazione consapevole del rischio. Una particolare attenzione è stata rivolta all’architettura dei dati raccolti attraverso il censimento, le ispezioni, la classificazione e le procedure d’ispezione e di monitoraggio, un’architettura che è stata resa compatibile con la piattaforma dell’Archivio Informatico Nazionale delle Opere Pubbliche (AINOP). Di conseguenza i gruppi di lavoro interni al MIT, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e la Direzione Generale per i Sistemi Informativi e Statistici, hanno lavorato in sinergia. L’obiettivo prefissato è che in una prima fase gli Enti gestori creino progressivamente una banca dati digitale in formato aperto per tutti i ponti e viadotti e successivamente proseguano per le altre infrastrutture. In un primo tempo si prevede l’adozione di modelli informativi dell’infrastruttura creati nell’ambito della verifica strutturale approfondita (Livello 4), sulla base dei rilievi, delle prove materiche e dei monitoraggi effettuati e in corso. Tale approccio, dovrà essere progressivamente esteso a tutte le opere, indipendentemente dal Livello di Attenzione. Poiché la classe di rischio varia con il tempo, la piattaforma AINOP sarà di fatto resa dinamica attraverso l'utilizzo esteso del BIM e dei sistemi informativi digitali per arrivare a testare la resilienza di una rete in caso di chiusura o di limitazione al traffico. È l'immagine di un futuro neanche tanto lontano».


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Vai allo Speciale sulle "Linee Guida per la Classificazione e Gestione del Rischio, la Valutazione della Sicurezza ed il Monitoraggio dei Ponti Esistenti.

Con le interviste a Massimo Sessa. Emanuele Renzi, Walter Lupi, Pietro Baratono, Walter Salvatore, Edoardo Cosenza, Andrea Del Grosso, Mario Nobili, ...


Sul sito del MIT è possibile scaricare i seguenti documenti

Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti

Appendici e allegati

  • allegato A. scheda di censimento ponti
  • allegato B. scheda descrittiva di ispezione
  • allegato B. scheda fenomeni di frana e idraulici
  • allegato B. scheda di valutazione dei difetti
  • allegato C. schede difettologiche
  • allegato D. scheda di ispezione speciale