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Calcestruzzo: in alcuni Paesi la certificazione di sostenibilità CSC è un fattore distintivo

Il parere di Francesco Biasioli, segretario generale di ERMCO, su cemento depotenziato, rapporto acqua cemento, certificazione FPC e molto altro

Il calcestruzzo è un materiale ampiamente utilizzato, si dice il più utilizzato al mondo dopo l'acqua, ma la conoscenza di alcuni suoi aspetti basilari e incredibilmente ancora spesso di livello basso, e di frequente i media generalisti lo "trattano davvero male" incolpandolo di problemi che in genere sono causati da "un altro soggetto". Ho ritenuto utile fare questa breve intervista a un amico ed autore di Ingenio, il Prof. Francesco Biasioli, segretario generale di ERMCO, l'Associazione Europea dei produttori di calcestruzzo, che cortesemente mi ha risposto. Ecco cosa è emerso. 


Calcestruzzo depotenziato ?

Caro Francesco,

quando oggi un’opera esistente presenta dei problemi strutturali connessi alla qualità del calcestruzzo con cui è stato costruito si usa spesso il termine “calcestruzzo depotenziato”. E’ una frase che ha senso tecnico ? Perchè ho la sensazione che spesso le ragioni stiano a monte, in una prescrizione fin dall’inizio sbagliata dei materiali.

FRANCESCO-BIASIOLI.jpgFrancesco Biasioli (FB): 

Il termine, che nella sua genericità  ha avuto e continua ad avere successo, presume che nel caso di problemi strutturali la causa sia sempre o in massima parte attribuibile al calcestruzzo e non, ad esempio, a deficit di progettazione, errata messa in opera, errati dettagli costruttivi.

L'esperienza dice che molte volte le carenze strutturali sono legate a una serie di concause dunque a una serie di responsabilità, e non al materiale come fornito.

 

Aggiunta d'acqua al calcestruzzo: di chi è la colpa ? 

Sicuramente l’aggiunta di acqua in autobetoniera è uno dei “tumori” del settore. Ma dopo tutti questi anni in cui si è parlato dell’importanza del rapporto acqua cemento ha ancora senso parlare di “incoscienza” e mancata conoscenza del problema o piuttosto è più corretto parlare di noncuranza dovuta all’assenza di controlli ?

(FB) La cultura del calcestruzzo dunque la sua corretta prescrizione ha fatto negli anni grossi passi avanti nel nostro paese tra i progettisti.

Ma la cultura del cantiere e dei controlli è rimasta indietro.

Fintanto che le imprese vedranno i controlli come qualcosa da evitare anzichè un modo per tutelare se stessi e i loro acquisti, e/o i Direttori dei Lavori non aderiranno consapevolmente a una serenza applicazione delle disposizioni di legge,  il lavoro di tanti bravi progettisti continuerà ad essere in parte vanificato.

 

Se si aggiunge acqua è perchè si vogliono calcestruzzi più lavorabili. Ma se si fornissero calcestruzzo minimo in classe S4 il problema permarrebbe ? E come può essere che nel 2020, a oltre 50 anni dalla nascita del settore del calcestruzzo preconfezionato, ancora si producano e consegnino calcestruzzi in S2 e S3 ?

(FB) La regola di prescrizione, pur grossolana, è semplice: a meno di casi speciali (pavimentazioni ecc) se il calcestruzzo va in opera "per gravità" o in presenza di pendenze la classe S3 (e un buon costipamento) sono prescrivibili. Se deve viceversa essere pompato per "viaggiare" su piani orizzontali o poco inclinati occorre almeno la classe S4. In presenza di una corretta specifica rimane comunque il problema del (minimo) extra costo che le classi di consistenza più elevate comportano in fornitura, per cui l'impresa può essere tentata a non rispettare le specifiche soprattutto se non gestisce con personale diretto la messa in opera ma  con subappaltatori pagati non a ore.ma a cottimo, un tot a metro quadro di getto.

 

Produzione del Calcestruzzo e mescolatore 

La crisi ha ridotto l’uso dei cosiddetti trasportatori aziendali, facendo ulteriormente esplodere la scelta dei padroncini. In un sistema quindi in cui il trasporto è affidato a terzi, non si dovrebbe arrivare a una maggiore garanzia della qualità del calcestruzzo obbligando l’uso del mescolatore in impianto ? Quali vantaggi si otterrebbero ? In Europa cosa succede ?

(FB) Le ditte serie vedono i padroncini come un'estensione del proprio sistema aziendale e veicolo di promozione del loro nome, dunque fanno contratti vincolanti che puniscono i comportamenti scorretti.

L'equazione mescolatore = maggiore qualità  non è sempre valida: se va periodicamente verificata l'efficienza delle autobetoniere è soprattutto l'assenza di comportamenti potenzialmente deleteri che va impedita, come l'aggiunta incontrollata d'acqua a un altrimenti buono o ottimo calcestruzzo.

In Europa si fanno ottimi calcestruzzi sia con mescolatori che con autobetoniere, la scelta tra i sistemi  è legata a variabili di costo e di produttività.

 

Senza la presenza di un mescolatore è possibile garantire - solo attraverso le sonde dell’umidità e l’automazione - il rapporto acqua/cemento finale di un calcestruzzo ?

(FB) Si confondono mezzi e fini: un mescolatore da solo non garantisce necessariamente una buona qualità del prodotto finale. Una buona automazione, con o senza mescolatore, con sonde efficienti e perodicamente tarate fornisce valori attendibili circa le quantità immesse in betoniera.

Il miglioramento dei metodi di misura dell'umidità, dai sistemi a contatto alle misure in continuo senza contatto, è già oggetto di studi e test da parte di alcune ditte specializzate

 

Spesso si è parlato dell’importanza all’uso del mescolatore in generale, senza entrare nel merito della tipologia di mescolatore adatto per una produzione di calcestruzzo preconfezionato. Un mescolatore quindi vale l’altro ?

(FB) Certamente no, come del resto avviene per quasi tutti gli apparati usati in produzione 

 

Certificazione FPC del calcestruzzo

L’obbligo della certificazione FPC è stata ottenuta da tutti gli impianti esistenti senza però portare a un aumento né di prove sul calcestruzzo né di assunzione di tecnici di centrale. Come valuti questa situazione ? Abbiamo ottenuto una certificazione di carta ?

(FB) La serietà della certificazione FPC dipende dalla serietà e competenza dei tecnici dell'ente di certificazione e dalla presenza o meno di controlli e sanzioni. Se una o entrambe mancano il rischio di un castello di carte esiste.

Per una corretta valutazione sul numero dei tecnici coinvolti occorre tener presente comunque che mentre la produzione nazionale si è ridotta in pochi anni di circa il 70% , il numero di impianti non è proporzionalmente calato.

 

La certificazione CSC avrà un risultato diverso ?

(FB) In alcuni paesi (Olanda, Germania, Belgio) la certificazione di sostenibilità sta diventando un fattore distintivo delle aziende, e talora anche (Olanda) con un ritorno economico diretto per il produttore. Affidarsi alla sola buona volontà dei produttori in un mercato depresso come volumi e prezzi rende come quello italiano rischia di rendere la diffusione del sistema di certificazione più difficile.

 

Prescrizione del calcestruzzo

Una ultima domanda. L’evoluzione tecnologica nel calcestruzzo oggi ha portato alla possibilità di formulare calcestruzzi con caratteristiche e prestazioni un tempo non immaginabili. Ha ancora senso che le norme attuali prevedano la prescrizione di parametri quali il dosaggio minimo di cemento, il rapporto acqua/cemento, … Non si dovrebbe puntare a una nuova evoluzione delle norme in cui ci si concentri di più sull’obbligo di prescrizioni progettuali più moderne, oltre alla Rck e consistenza, quali ad esempio il ritiro, la resistenza alla penetrazione all’acqua, la tenacità e il modulo elastico ...

(FB) Sì certamente: per ragioni tecniche, ambientali ed economiche il calcestruzzo di domani dovrà essere solo " a prestazione".

Le norme europee (Eurocodice 2 e a seguire EN206) stanno andando in tale direzione. Come oogni innovazione, anche questa richiede conoscenza delle cose, voglia di approfondire e ritorni concreti:.

Per il produttore ma anche per chi progetta e prescrive, in modo che la moneta "buona" riesca se non cacciare, almeno a rendere meno attrattivo l'uso della moneta "cattiva".

 

  


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