Appalti Pubblici
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UE: APPROVATE LE REGOLE PER I NUOVI APPALTI PUBBLICI

"Gli appalti pubblici non saranno più una questione di prezzo più basso. Clienti intelligenti lavoreranno con i fornitori intelligenti per fornire soluzioni migliori, più rispondenti alle esigenze dei clienti, e in modo più innovativo" ha detto il relatore Malcolm Harbour che è anche presidente della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori .

La UE porta l'innovazione nelle norme sugli appalti pubblici

Il Parlamento Europeo ha aggiornato le norme UE in materia di appalti pubblici.

Il testo della DIRETTIVA

L'obiettivo principale della riforma è quello di aprire gli appalti pubblici alle piccole imprese e incoraggiare le autorità pubbliche a considerare come possono meglio fornire i propri servizi ai contribuenti.

Le nuove misure dovrebbero ridurre la burocrazia, promuovere il rapporto qualità-prezzo, la trasparenza e la responsabilità con l'inserimento di una clausola speciale di reciprocità, che permetterà di tutelare le imprese nei confronti delle concorrenti dei paesi terzi.

"Gli appalti pubblici non saranno più una questione di prezzo più basso. Clienti intelligenti lavoreranno con i fornitori intelligenti per fornire soluzioni migliori, più rispondenti alle esigenze dei clienti, e in modo più innovativo" ha detto il relatore Malcolm Harbour che è anche presidente della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori .

Le norme comuni

Secondo i dati ufficiali, le autorità pubbliche spendono circa il 18 % del PIL sulle opere, beni e servizi. Fino ad ora l'attenzione è stata posta su come ottenere il prezzo più basso, ma il Parlamento europeo dice che le leggi europee saranno riviste per inaugurare una nuova era in cui possano anche essere presi in considerazione criteri di qualità e sostenibilità.

La nuova normativa per la prima volta stabilisce "norme comuni dell'UE in materia di contratti di concessione per promuovere una concorrenza leale e garantire il miglior rapporto qualità-prezzo con l'introduzione di nuovi criteri di aggiudicazione, che pongono maggiormente l'accento sulle problematiche ambientali, sociali e di innovazione", ha dichiarato il parlamento dell'Unione europea in una dichiarazione ufficiale.

Infatti, introducendo l'offerta economicamente più vantaggiosa come criterio base, saranno anche presi in considerazione in maniera più evidente aspetti ambientali e sociali.

Partenariato per l'innovazione

Inoltre, con l'introduzione del "partenariato per l'innovazione", le autorità pubbliche saranno in grado di lanciare una gara d'appalto senza anticipare la soluzione, lasciando spazio al concorrente a venire con soluzioni innovative insieme con l'autorità.

Le nuove norme spingono a ridurre gli oneri amministrativi e aiutare le aziende piccole, incoraggiando la divisione dei contratti in lotti.

Le "Offerte anormalmente basse " saranno attentamente monitorate al fine di evitare il dumping sociale e fare in modo che i diritti dei lavoratori siano rispettati in tutti gli Stati membri.

I deputati hanno sottolineato che i testi rivisti non rappresentano una spinta a privatizzare il servizio pubblico in quanto la nuova direttiva sugli appalti " non impone la privatizzazione delle imprese pubbliche che forniscono servizi al pubblico". I Servizi idrici sono stati specificamente esclusi dal testo degli eurodeputati che hanno riconosciuto la particolare natura dell'acqua come bene pubblico .

POSIZIONI :
Il commissario Ue al Mercato interno Michel Barnier ha accolto con favore il voto di approvazione della Direttiva: "Le nuove regole che sono state adottate oggi dal Parlamento europeo hanno tre obiettivi principali: semplificazione, flessibilità e certezza del diritto. Attraverso questa riforma, le autorità pubbliche possono ottimizzare il loro uso degli appalti pubblici che, con quasi il 19% del PIL europeo, è un fattore chiave della nostra economia. Così, la semplificazione delle procedure, una maggiore flessibilità e il loro adeguamento per meglio servire le altre politiche del settore pubblico o la possibilità del miglior rapporto qualità - prezzo ( ' value for money ') renderà gli appalti pubblici più efficienti e più strategici, nel rispetto dei principi di trasparenza e concorrenza a beneficio di entrambe acquirenti pubblici e degli operatori economici. Le norme sulle concessioni creeranno un quadro comune per un importante strumento di gestione pubblica europea, contribuendo in tal modo a fissare le condizioni per stimolare gli investimenti nei principali servizi pubblici del futuro. "

L' equilibrio raggiunto riflette lo spirito di cooperazione tra le istituzioni che hanno prevalso nel corso delle discussioni. Sono convinto che il Consiglio approverà nelle prossime settimane l'adozione di queste direttive, al fine di consentire loro entrata in vigore a marzo."


Il comunicato stampa ufficiale:

Appalti pubblici: i deputati promuovono un nuovo strumento che migliora la competizione delle imprese europee in paesi terzi
Comunicati stampa - Commercio estero/internazionale − 15-01-2014 - 13:57

Il Parlamento ha approvato mercoledì una serie di piani per la creazione di uno strumento che consenta ai paesi UE di evitare che imprese non comunitarie concorrano per contratti di appalto pubblico del valore di 5 milioni di euro o superiore, a meno che il loro paese d'origine non consenta alle imprese UE di fare altrettanto.


Lo strumento proposto, che potrà essere utilizzato solo con l'approvazione della Commissione europea, dovrebbe rafforzare la posizione dell'UE nei negoziati commerciali con i paesi terzi. "Non stiamo cercando di indebolire il nostro mercato, ma di motivare gli altri paesi ad aprire il loro mercato degli appalti alle nostre imprese", ha dichiarato il relatore del Parlamento europeo Daniel Caspary (PPE, DE)

I piani sono stati approvati con 479 voti favorevoli, 184 contrari e 17 astensioni. Il testo approvato servirà al Parlamento come base per negoziare il necessario regolamento con il Consiglio.

Un nuovo strumento solo per grandi appalti

Lo strumento potrà essere utilizzato solo per grandi appalti pubblici (del valore di 5 milioni o più, IVA esclusa) e per quelli in cui i beni o i servizi originari fuori dall'UE costituiscono più del 50 % del valore totale dei beni e dei servizi prestati. Lo strumento si applicherà a quei paesi che attualmente non hanno ancora stipulato un accordo internazionale sugli appalti pubblici con l'UE, ma esclude i paesi meno sviluppati .

Prevenire la frammentazione del mercato unico europeo

Per impedire la frammentazione del mercato unico degli appalti pubblici nell'UE, i deputati hanno modificato la proposta presentata, prevedendo che gli Stati membri possano limitare l'accesso al mercato a fornitori di paesi terzi, solo mediante misure previste dal regolamento o dal diritto dell'Unione europea e solo dopo aver rilevato, attraverso un'apposita inchiesta della Commissione europea, una "mancanza di sostanziale reciprocità " da parte del paese terzo interessato .

Promuovere i diritti dei lavoratori e lo sviluppo

Per evitare che i paesi in via di sviluppo possano diventare vittime involontarie del nuovo strumento, i deputati propongono di escluderli dal campo di applicazione, poiché "considerati vulnerabili a causa di una mancanza di diversificazione e di un'integrazione insufficiente nel sistema commerciale internazionale".

I deputati hanno anche suggerito che "la mancanza di sostanziale reciprocità" nelle restrizioni potrebbe essere imposta anche qualora le norme internazionali del lavoro, come decretato nella direttiva sugli appalti pubblici approvata di recente dall'UE, siano violate in un paese terzo .

E' questo protezionismo?

Una minoranza di 214 deputati ha votato per respingere lo strumento proposto, riecheggiando la visione di alcuni Stati membri dell'UE secondo cui la distribuzione di una simile "arma commerciale" potrebbe provocare ritorsioni da parte dei partner commerciali dell'UE, che a loro volta potrebbero danneggiare l'immagine globale dell'UE e dell'industria europea come promotrice della liberalizzazione degli scambi .

Tuttavia, la Commissione europea evidenzia che l'obiettivo del nuovo strumento è quello di porre rimedio a squilibri di accesso al mercato tra l'UE e i suoi partner commerciali.

Secondo la Commissione, l'85 % dei mercati degli appalti pubblici nell'UE sono già potenzialmente aperti agli offerenti internazionali, rispetto al 32% degli appalti pubblici negli Stati Uniti e al 28 % in Giappone .

 

LINKS:

Il comunicato stampa europeo: www.europarl.europa.eu/news/en/news-room/content/20140110IPR32386/html/New-EU-procurement-rules-to-ensure-better-quality-and-value-for-money

 

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