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Strutture esistenti e Laboratori: la sicurezza sulle costruzioni non può essere prorogata

Con la nuova proroga del CSLLPP, slitta al 2022 la possibilità di disporre di Laboratori autorizzati dal MIMS ad eseguire e certificare le prove sulle costruzioni esistenti, secondo la Circolare n. 633/STC.

Ancora tempi lunghi per le indagini certificate sulle strutture esistenti

In altri termini per tutto il 2021 e per la prima parte del 2022 i soggetti sia pubblici (gestori dei patrimoni strutturali ed infrastrutturali del Paese) che i proprietari di immobili alle prese con il SismaBonus, dovranno ancora aspettare se vogliono conseguire la “certificazione” delle proprie indagini strutturali.

Con un nuovo decreto datato 2 luglio 2021, infatti, il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha emanato una nuova proroga per il rilascio delle Autorizzazioni Ministeriali ai Laboratori prove sulle costruzioni esistenti.

Le istanze sin qui inoltrate, circa 80, dovranno attendere quindi, il 2022 prima di vedere il compimento del loro iter amministrativo. Il decreto di proroga stabilisce un nuovo termine per il rilascio delle prime autorizzazioni al 31 dicembre 2021. Verosimilmente quindi, i decreti autorizzattivi si faranno attendere almeno fino ai primi mesi del 2022. 

 

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Doccia fredda per coloro che avevano presentato istanza già nel giugno 2020

Le cinque associazioni di categoria, ALGI (“Associazione Laboratori Geotecnici Italiani”), ALIG (“Associazione Italiana Laboratori di Ingegneria e Geotecnica”), ALPI (“Associazione Laboratori di Prova e Organismi di Certificazione e Ispezione”), CODIS (“Associazione per il Controllo, la Diagnostica e la Sicurezza delle Strutture Infrastrutture e dei Beni Culturali”) e MASTER (Associazione “Materials and Structures, Testing and Research”), che seguono attentamente la vicenda della riforma del settore Laboratori autorizzati sin dal 2018, hanno raccolto le proteste, le preoccupazioni e le delusioni dei rispettivi iscritti ed hanno preso ufficialmente posizione con una nota inviata lo scorso 8 luglio al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) Enrico Giovannini ed al Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CSLLPP) Massimo Sessa. 

Dalla nota, scaricabile in fondo all'articolo, traspare tutta l’insoddisfazione delle Associazioni di categoria per l’ennesima proroga. Le stesse evidenziano che sin qui l’iter dell’applicazione del nuovo comma che dà corso ai Laboratori sulle costruzioni esistenti sia stato eccessivamente lungo per un procedimento che si riteneva, all’atto della propria legittimazione parlamentare con la conversione in legge del DL Sbloccacantieri nel giugno 2019, di estrema urgenza per la sicurezza del patrimonio costruito del Paese.

Ed intanto cosa accade?

Nel settore privato crescono le istanze per il SismaBonus. Tra qualche mese si entrerà nel vivo, con l’esecuzione delle indagini su quegli edifici che sin qui hanno messo in ordine la parte amministrativa, finanziaria e progettuale degli interventi di adeguamento strutturale.

Inoltre, gli straordinari progetti nel settore delle infrastrutture strategiche previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) richiederanno un notevole impegno sia di attività di controllo che di certificazione.

E così, per i controlli non distruttivi, di cui le NTC 2018 prevedono l’utilizzo anche in parziale sostituzione delle più invasive prove a carattere distruttivo, è facile prevedere che, in assenza di un elenco di soggetti abilitati a certificare le prove e i controlli, i privati dovranno affidarsi al caso o alle esperienze curriculari che i soggetti ad oggi operanti nel settore potranno vantare. In extrema ratio potranno avvalersi del passaparola, magari qualcuno potrà inventarsi una sorta di tripadvisor per recensire le aziende di diagnostica strutturale. Ci sarebbe da sorridere se l’argomento non fosse così serio, se in gioco non ci fosse la sicurezza degli immobili degli italiani e quindi, dei cittadini. 

Sul versante pubblico le Stazioni appaltanti si sono sin qui regolate in vari modi.

C’è chi pone le indagini in capo agli stessi soggetti, in genere ingegneri ed architetti, che poi dovranno redigere il calcolo della vulnerabilità o i progetti di risanamento. Altre stazioni appaltanti, intuendo il serio problema della certificazione delle indagini strutturali e della terzietà dei controlli, richiedono almeno la presenza in cantiere di personale certificato ai sensi della UNI/PdR 56:2019, la prassi di riferimento che disciplina la certificazione del personale tecnico addetto all’esecuzione delle prove non distruttive nel campo dell’ingegneria civile. Insomma, anche sul versante pubblico, in assenza di un elenco di soggetti abilitati, ognuno si regola come crede meglio. Deprecabile è la soluzione di affidare le indagini ad onere economico degli stessi professionisti che quelle indagini devono pianificarle, validarle ed utilizzarle nei rispettivi processi di progettazione. Non sono rari quei casi in cui non viene riconosciuto al professionista il giusto corrispettivo per l’azione di progettazione e validazione delle indagini, figuriamoci poi se lo stesso, per addivenire al calcolo di vulnerabilità sismica di una struttura, debba essere costretto a “pagarsi” anche le prove e controlli strutturali. E tutto questo con buona pace della terzietà di chi esegue i controlli. 

Le Associazioni di categoria, come si diceva, hanno fatto fronte unico. Con la nota inviata tra gli altri al premier Draghi, oltre alla sorpresa per l’ennesima proroga, pongono l’accento sulla ferma volontà di rimuovere ogni ostacolo al fine di addivenire ad una immediata soluzione.

Se le motivazioni dell’ulteriore proroga risiedono, così come si lascia intendere nell’ultimo decreto, nella carenza di personale del CSLLPP - affermano in coro i presidenti delle cinque associazioni di categoria - chiediamo si giunga, nel breve termine, ad una progettualità che consenta istruttorie contenute nei giusti tempi. D’altronde lo stesso CSLLPP, in modalità lavoro agile in questi ultimi 12 mesi ha continuato a svolgere le istruttorie ed a rilasciare le Autorizzazioni per le altre forme previgenti di Laboratorio Autorizzato (ex Circolari n. 7617/STC e n. 7618/STC)”.

Insomma, occorre far chiarezza. In gioco c’è il patrimonio costruito del Paese.

In allegato la nota inviata dalle cinque associazioni di categoria a Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) Enrico Giovannini ed al Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CSLLPP) Massimo Sessa. 

 

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