Con provvedimenti a firma del Presidente del Consiglio Superiore dei LL.PP. Ing. Massimo Sessa e del Dirigente della prima Divisione del Servizio Tecnico Centrale, Ing. Gennaro De Vivo, è stato rilasciato un primo gruppo di autorizzazioni ai sensi dell’art. 59 del DPR 380/2001 e Circolare n. 633/STC del 03.12.2019 a n. 25 laboratori, dando così prima attuazione alle Norme appena indicate.
Le nuove autorizzazioni sono da riferirsi alla novità normativa introdotta con il Decreto Sblocca Cantieri (DL 32/2019) che, modificando l’articolo 59, comma 2, del Testo Unico dell’edilizia (Dpr 380/2001), ha previsto che il Ministero delle Infrastrutture possa autorizzare, con proprio decreto, insieme a quelli già precedentemente previsti dalla Norma per le “prove sui materiali da costruzione” e “di laboratorio su terre e rocce”, laboratori per “prove e controlli su materiali da costruzione su strutture e costruzioni esistenti”, con particolare riferimento ai prelievi di materiali strutturali e controlli non distruttivi..
L’attività svolta dai laboratori autorizzati è considerata dalla Norma come “servizio di pubblica utilità”.
Da questa considerazione, il senso di essi come presidio sul territorio a servizio della sicurezza delle costruzioni e tutela della pubblica incolumità. Per tale ragione, il Servizio Tecnico Centrale, insieme all’attività istruttoria per il rilascio delle autorizzazioni, esercita attività di sorveglianza sull’operato dei laboratori e sulla permanenza dei requisiti che ne hanno consentito il rilascio e “qualora da tale verifica emergesse un esito negativo, l’autorizzazione …sarà sospesa o revocata.”
I settori di prova e certificazione disciplinati dalla Circolare 633 riguardano:
Il nuovo laboratorio autorizzato va a soddisfare un’esigenza da tempo manifestatasi e correlata, in particolare, a quanto innovato con le NTC di cui al D.M. 14.01.2008, poi aggiornate con il D.M. 17.01.2018 e relativa Circolare applicativa n. 7 del 21.01.2019, specie al cap. VIII dove è regolamentata l’attività propedeutica alla valutazione della sicurezza ed è definito quanto necessario, attraverso verifiche e indagini, per pervenire alla conoscenza delle condizioni strutturali delle costruzioni esistenti, ai fini del loro adeguamento/miglioramento per meglio rispondere alle sollecitazioni di carattere sismico ed ai requisiti previsti per le costruzioni dalle stesse NTC.
Verifiche e indagini la cui importanza è stata ulteriormente evidenziata dalla Norma applicativa laddove è previsto che:
“La resistenza dei materiali cui riferirsi nelle formule di capacità degli elementi sono ricavate dalle resistenze medie ottenute dalle informazioni disponibili e dalle prove in situ aggiuntive,…”, con, inoltre, la possibilità di sostituzione di prove distruttive “non più del 50%, con almeno il triplo di prove non distruttive, singole o combinate, tarate su quelle distruttive”.
Da cui l'esigenza pubblica che a provvedere all'esecuzione di tali attività fossero soggetti in proposito legittimati, analogamente a quanto già in essere per le altre categorie di laboratori ex art. 59 del DPR 380/2001, così da assicurare il massimo rigore alle attività di prova interessate, sulla base di criteri capaci di consentire ciò.
Criteri di autorizzazione trasfusi nella Circolare 633 e per i quali la connessa autorizzazione ministeriale necessita ed al tempo stesso attesta il possesso di requisiti minimi quali:
La necessità di tutto ciò ha trovato ulteriore conferma in conseguenza dell’accresciuta sensibilità da parte della stessa opinione pubblica circa il perseguimento delle verifiche connesse alla sicurezza delle opere pubbliche e private, nonché all’esigenza che tali opere siano oggetto di piani di sorveglianza e monitoraggio capaci di accrescere le condizioni di salvaguardia del loro stato.
L’autorizzazione del primo gruppo di laboratori, come sopra detto, potrà consentire la presenza nel Capitolato Speciale d'Appalto (CSA) delle stazioni appaltanti di prescrizioni, per le quali le attività di prove e indagini finalizzate alla caratterizzazione dei materiali presenti nelle strutture siano da effettuarsi da parte di laboratori ex art. 59 del DPR 380 anche per quanto attinente i CND, e quindi da soggetti autorizzati ai sensi della Circolare 633/2019 o, così come finora considerato, che abbiano in corso la procedura di autorizzazione.
Insieme alle stazioni appaltanti degli enti pubblici, e tra queste quelle dei gestori di reti stradali ed autostradali, anche più piccoli enti ed, insieme, imprese e tecnici impegnati nell'esecuzione e gestione di costruzioni in genere sanno, ancor più oggi, di poter contare su una rete di laboratori operanti sul territorio in grado di offrire un servizio rigoroso ed affidabile in condizioni di terzietà, corrispondente a quanto prescritto dalle Norme vigenti.
In questo contesto, i laboratori associati ALIG (Associazione laboratori di ingegneria e geotecnica) sono in grado di assicurare servizi rispettosi dei requisiti previsti dalla circolare 633/CSLLPP/2019, come dalle altre 7617/2010 e 7618/2010, che regolamentano le altre tipologie di laboratori autorizzati, ed essere al tempo stesso utile riferimento e supporto per chi impegnato nella predisposizione, direzione ed esecuzione di progetti d’indagine diagnostica e monitoraggio.
I laboratori ALIG per ora presenti nell’elenco dei laboratori autorizzati ad eseguire e certificare le prove in situ, mentre per altri è in itinere la procedura istruttoria di valutazione, sono i seguenti:
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