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Real Timed Design Management

Real Timed Design Management bim

Uno degli interrogativi più affascinanti che la Digitalizzazione comporta riguarda le modalità con cui essa, attraverso le tecnologie abilitanti, sia in grado di influenzare i modi di pensare dei progettisti.
La domanda è, dunque: how designers think?
La questione più evidente riguarda la continuità dei processi informativi che dovrebbe essere presente a partire dalla formulazione dei Requisiti (Informativi) da parte del Committente sino al completamento del Modello Informativo Federato che connota un Progetto Esecutivo (atteso che per esso, nella sua interezza, non si possa parlare di LOD).
È evidente, infatti, che il Digital Sketching costituisce tuttora, almeno per i beni non infrastrutturali, il principale elemento, irrisolto, di criticità.
Non a caso, da un lato, si è riposta grande enfasi sul Generativismo e sul Parametricismo, sullo script making che permetterebbe ai progettisti l'approccio File-To-Factory.
In questa maniera, infatti, almeno apparentemente non si avrebbe alcuna perdita di dati digitalizzati nell'Ambiente di Condivisione.
Un passo in avanti, al fine di comprendere come il Modello Informativo per avere valore aggiunto dovesse essere ricondotto alle Data Analytics, si era dato con gli studi, ad esempio, di Dan Rossiter e, soprattutto, di Michael McCune, che, attraverso le dashboard, avevano mostrato le potenzialità della analisi dei dati, sino a farne Business Intelligence.
In ogni caso, la tendenza evidente nel panorama professionale nordamericano è quella di introdurre potentemente le metriche che consentano di misurare le prestazioni professionali: ormai protese alla Imprenditività?
Infine, l'avvento di Flux ha mostrato palesemente come il Workflow Engineering sia determinante nel garantire la fluidità, appunto, dei flussi.
Tutto questo, tuttavia, poco dice su un ulteriore passaggio che concerne il ricorso ad Ambienti Immersivi e a Realtà Miste.
In questo caso, la posta in gioco riguarda la virtualizzazione, vale a dire, la capacità di simulare, multisensorialmente, ancor più che multidimensionalmente, ciò che si sta progettando.
Il che, in parole povere, implica che vi sia una traduzione «esperienziale» dei modelli di calcolo (ad esempio, architettonici, energetici o strutturali), che, anzitutto, faciliterebbe la comprensione immediata degli esiti della progettazione (integrata e collaborativa) da parte degli esponenti di altre discipline.
L'attribuzione del carattere di immediatezza ha, evidentemente, due connotazioni, la prima delle quali rimanda alla eliminazione delle mediazioni, vale a dire, della compresenza di linguaggi e visioni specialistiche che, di per se stesse, restano incommensurabili.
Da cui le due questioni irrisolte della Clash Detection, il grado di solidarietà nell'assunzione di responsabilità e il conflitto tra punti di vista, più che non tra entità («oggetti»).
Ma, in secondo luogo, il carattere principale della immediatezza risiede nella sua tempestività, nel Real Time.
Ovviamente, come già si intravede in applicativi più convenzionali di BIM Authoring connessi a Game Engine, qui il «comportamento» delle prestazioni del cespite progettando, in fieri, e l'interazione dei potenziali occupanti del medesimo sono simulati.
Naturalmente, il livello di affidabilità delle simulazioni dipende dal grado di conoscenza tanto dei modi di funzionamento del bene (estremamente sfidante per il patrimonio già costruito) quanto della natura delle attività e dei servizi che in esso andranno a svolgersi (challenging il caso della fruibilità dei beni culturali immobiliari).
L'estensione dell'esperienza di simulazione multisensoriale (ad esempio, tattile, olfattiva, termica, ecc.) a committenti, esecutori, gestori e, soprattutto, agli utenti (che possono essere anche acquirenti o viaggiatori) spiega bene come la dimensione «collettiva» e «partecipativa» della Progettazione Digitalizzata attenga, infine, alle Operations, le introduca prepotentemente nella Progettazione Preliminare (di Fattibilità Tecnico Economica, come si direbbe oggidì).
Ecco che, allora, un coacervo di strumenti e di strumentazioni assolverebbe al meglio al Design for Operability e alla Pre Occupancy Evaluation, ma anche alla Cognitive Maintenance.
Sarà, questo, un modo per rendere contendibile e co-autoriale la Progettazione?