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National Museum of African American History & Culture, un museo-monumento dalla patina bronzea

Inaugurato nel 2016 a Washington il National Museum of African American History & Culture (NMAAHC), il primo museo degli Stati Uniti dedicato alla storia e alla cultura degli afroamericani.


Il NMAAHC visto da Constitution Avenue

È stato inaugurato nel 2016 a Washington il National Museum of African American History & Culture (NMAAHC), il primo museo degli Stati Uniti dedicato alla storia e alla cultura degli afroamericani. 
Situato sulla Constitution Avenue, adiacente al Museo Nazionale di Storia Americana e al Monumento a George Washington, il museo ospita numerose sale espositive, un teatro, gli uffici amministrativi e un grande archivio per le collezioni museali.
Il progetto del museo è dell’architetto britannico di origini ganesi David Adjaye ed è stato costruito sull’ultimo sito disponibile del National Mall, il grande prato longitudinale che si estende per tre chilometri al centro della città, dal Campidoglio al Lincoln Memorial, e su cui si affacciano anche gli altri grandi musei nazionali.

 

Proprio di fronte all’attuale museo nel 1963 si affollarono 200mila persone per ascoltare Martin Luther King che dal Lincoln Memorial tenne il discorso famoso per la frase “I have a dream”.
Concepito da David Adjaye coniugando le memorie della cultura africana con il valore simbolico del luogo in cui è costruito, il museo nazionale di storia e cultura afro-americana di Washington DC ripercorre il lungo cammino dalla schiavitù all’emancipazione.
Sui cinque piani di esposizione, tre dei quali interrati, la storia e la cultura afroamericane vengono raccontate con un ordine cronologico meticoloso: una storia fatta di schiavitù, dolore, ingiustizie sociali e riscatto. Una storia complessa ricostruita minuziosamente attraverso 36mila reperti e divisa in cinque macro-sezioni: dall’orrore della schiavitù, rivelata simbolicamente da un vagone di un treno per soli neri della Southern Railway Company, alla lotta per la libertà dei movimenti studenteschi e di Martin Luther King, dalla guerra in Vietnam alle glorie dello sport e alla grande influenza della cultura afro-americana sulla musica, sull’arte e sul cinema fino all’immancabile omaggio ad Obama, primo presidente afro-americano degli Stati Uniti.


NMAAHC, il paesaggio circostante è organizzato attraverso muretti/panchine in pietra nera levigata e da una serie di percorsi 

L’intero museo è stato pensato e progettato da Adjaye non come un semplice omaggio alla storia e alla cultura degli afroamericani, ma come spazio in cui finalmente viene riconosciuto il fondamentale contributo degli afro-americani alla costruzione dell’identità del paese. 
David Adjaye si è ritrovato a progettare un edificio con la funzione di museo ma che avesse allo stesso tempo il valore simbolico di un monumento, che fosse insomma anche un memoriale.
"Questo è più che un edificio funzionale all’esposizione del patrimonio visivo e culturale, è anche un edificio rappresentativo. -Spiega l’architetto- Mi sono sentito in dovere  di trovare un’immagine simbolica che non fosse troppo dogmatica ma che invitasse  a porsi delle domande”. Da qui la forma diciamo monumentale dell’edificio.
All’esterno, il museo e le sue pareti scure sono volutamente diversi dagli altri monumenti che si affacciano sul Mall, tutti in stile neoclassico e con superfici chiare.


NMAAHC, il confronto con l’adiacente Monumento a Washington

Rivestito da 3600 lastre di alluminio traforato dalla finitura bronzea e inclinate verso l’esterno, l’edificio si presenta come un volume scultoreo che assomiglia a una corona a tre punte. Questa sagoma particolare trae ispirazione dallo Yoruban Caryatid, una colonna lignea tradizionale, che presenta una forma a corona o una corona in cima, appartenente a un gruppo etnico presente nell’Africa Occidentale mentre la membrana bronzea traforata richiama le lavorazioni artigianali del ferro battuto nelle quali si esercitavano gli schiavi emancipati a New Orleans, nel XIX secolo. 
Inoltre il museo cerca una relazione con l’adiacente Monumento a Washington: gli angoli di inclinazione dei pannelli di facciata corrispondono a quelli della  cuspide a coronamento dell’obelisco, in un gioco simbolico di rimandi tra vecchio e nuovo, positivo e negativo.
Illuminato di notte dall’interno, il museo rivela alla città la filigrana sottile della trama dei suoi pannelli di rivestimento; questi stessi elementi, di giorno, generano geometrie effimere di luce negli spazi interni lasciando cogliere frammenti di città,cielo e prato circostanti. 

 

Il rivestimento esterno, simbolo del museo nella scenografia urbana, doveva essere formato da pannelli in bronzo sostituiti successivamente, per via dei costi, con pannelli in lega di alluminio color bronzo, che alla luce del giorno fanno sembrare l’edificio ricoperto di una patina di ruggine. Questi pannelli traforati svolgono anche la funzione di frangisole, modulando la luce naturale che entra nell’edificio attraverso grandi finestre perimetrali a tutt’altezza.

 


Dei cinque piani che costituiscono l’edificio, tre sono completamente interrati: questo ha richiesto uno scavo profondo circa ventitré metri e lavori aggiuntivi per proteggerlo dalle infiltrazioni d’acqua: diverse parti del progetto sono state sviluppate e modificate mentre il cantiere era già aperto. Dall’inizio dei lavori a oggi sono stati spesi 540 milioni di dollari, metà dei quali raccolti attraverso finanziamenti privati e i restanti provenienti da fondi federali.


NMAAHC, l’ingresso a sud con la caratteristica pensilina e lo specchio d’acqua antistante

Il paesaggio circostante, alla quota del Mall, è organizzato attraverso muretti/panchine in pietra nera levigata e da una serie di percorsi che conducono, una volta superato lo specchio d’acqua del Lincoln Memorial, alla scenografica e slanciata pensilina d’ingresso, una vera e propria opera ingegneristica costituita da una struttura in elementi di acciaio rivestiti con pannelli in cemento  e dalla particolare sezione triangolare. La pensilina va a determinare un’ ampia zona porticata che, insieme all’antistante fontana, crea uno spazio di transizione tra esterno e interno. 
La parte inferiore della pensilina è inclinata verso l’alto riflettendo l’acqua sottostante. In questa zona coperta  si crea un microclima in cui le brezze si combinano con l’acqua fresca  della vasca  generando un luogo in cui ripararsi durante il caldo estivo. Sull’estradosso la pensilina presenta un tetto-giardino accessibile da un piano rialzato.

 

Una volta entrati i visitatori si trovano di fronte ad una scelta: salire con la scala mobile ai piani superiori dedicati al “riscatto”, alla rilevanza della cultura afro-americana nella storia degli Stati Uniti oppure scendere con l’ampio ascensore ai piani interrati in cui si trovano tre gallerie storiche, l’Oprah Winfrey Theater, la caffetteria e la Contemplative court, una memorial area dove l’acqua si lega alla luce naturale proveniente dall’apertura circolare a soffitto.
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