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Il BIM in geotecnica: dal modello strutturale all'analisi della platea di fondazione

Articolo tratto dagli atti del 7 IAGIG (Incontro Annuale dei Giovani Ingegneri Geotecnici)

ABSTRACT. Scopo del presente documento è mostrare l’interoperabilità tra discipline complementari come l’ingegneria strutturale e l’ingegneria geotecnica, per mezzo di software commerciali, finalizzata all’ottimizzazione del processo analitico e progettuale di strutture in elevazione e relative fondazioni a platea. Verrà esposto un caso di struttura in calcestruzzo armato semplificata, per escludere dalla presente trattazione eventuali complicazioni geometriche, ininfluenti ai fini del procedimento globale. Tale procedura può essere facilmente estesa a qualsiasi tipologia strutturale e fondazionale, in modo da fornire al progettista un modus operandi unico, preciso e affidabile per lo studio completo di interazione terreno-struttura.

1. Introduzione
Una tematica di interesse crescente, anche alla luce dei recenti sviluppi tecnologici dei software di calcolo commerciali a disposizione sul mercato, è la possibilità di approcciare lo studio di un problema classico dell’ingegneria civile - un edificio su platea di fondazione – adottando diversi punti di vista: strutturale e geotecnico.
Nel seguito verrà riassunto e descritto il processo di analisi e sviluppo adottato per l’interazione di un programma di analisi strutturale generico con uno di analisi geotecniche avanzate.

2. Inquadramento del problema – il modello strutturale
L’oggetto del presente articolo è lo studio di una struttura in C.A., di altezza modesta, fondata su una platea di fondazione continua, così come riportato in Figura 1 e Figura 2.



Figura 1 piana dell'edificio

Figura 2 Vista prospettica dell'edificio

Considerando lo scopo dell’analisi, volendo adottare la normativa italiana vigente (NTC 2008) per il calcolo dei cedimenti indotti, è necessario analizzare un Approccio di Progetto allo Stato Limite di Esercizio, con coefficienti parziali unitari su resistenza e azioni. Dal punto di vista pratico, questo facilita il compito al progettista: il peso proprio di travi e pilastri in C.A. viene automaticamente incluso nel modello geotecnico, partendo dal volume degli elementi di tipo beam (o altri elementi) e dalla densità del calcestruzzo (≈2500 kg/m3) o del materiale considerato. Per la gestione dei carichi permanenti portati e non strutturali, è possibile includere ed assegnare gli stessi direttamente nel programma di analisi geotecniche, in questo caso Flac3D.

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Articolo tratto dagli atti del 7 IAGIG (Incontro Annuale dei Giovani Ingegneri Geotecnici)
Catania 19 - 20 Maggio 2017
www.iagig.unisa.it

 

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