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SBLOCCO PAGAMENTI - SQUINZI ALL’ANSA: “CON RESTITUZIONE DEBITI AUMENTO DI 250 MILA OCCUPATI"

Secondo il centro studi di Confindustria, la liquidazione dei crediti verso la P.a. determinerebbe un aumento degli investimenti nei prossimi cinque anni pari a oltre il 13%.

FONTE: ANCI

"La liquidazione dei crediti delle imprese da parte della P.A. potrebbe portare a un aumento in 5 anni di 250.000 occupati e a una crescita del Pil dell'1% per i primi 3 anni, fino ad arrivare al +1,5% nel 2018. Lo ha detto all’Ansa il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, chiedendo al Governo un provvedimento per il pagamento immediato.

Secondo la Confindustria la restituzione dei 48 miliardi di debiti della P.a. verso le imprese determinerebbe ricadute positive sul paese. In base ad una simulazione effettuata dal centro studi, infatti, oltre al significativo aumento degli investimenti nei prossimi cinque anni, pari a oltre il 13%, “un risultato importante che ribadisce l'impegno e la fiducia nelle imprese nel Paese”, la liquidazione di questi crediti comporterebbe un aumento di circa 250.000 occupati. La restituzione determinerebbe, secondo Confindustria, un incremento del pil dell'1% (16 miliardi di euro) per i primi tre anni, fino ad arrivare all'1,5% nel 2018.

“Questi dati dimostrano - dice il presidente degli industriali, Giorgio Squinzi - che l'immissione di liquidita' nel sistema delle imprese innescherebbe un circolo virtuoso portatore di posti di lavoro e, quindi, maggiori consumi”.
Confindustria auspica che il “governo in carica provveda tempestivamente ad adottare, gia' dal prossimo Consiglio dei ministri, tutti i provvedimenti necessari per la liquidazione di quanto spetta alle imprese, cosi' come indicato dalla Commissione europea e chiaramente emerso dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio, che nei giorni scorsi ha manifestato la disponibilita' a lavorare con la Commissione per identificare le soluzioni e avviare la liquidazione del debito nel piu' breve tempo possibile”. I 48 miliardi chiesti sono pari a 2/3 di quanto complessivamente dovuto alle imprese a fine 2011